Barducco Pietro Attilio di Giovanni e Lanzoni Teresa nato il 26 giugno 1900 a Fratta Polesine (Rovigo). Operaio tappezzier, calzolaio, comunista. Durante la permanenza a Fratta non da adito a episodi a carattere politico. Nel 1925 emigra a Torino e trova occupazione alla FIAT come tappezziere. Vi rimane fino all’agosto 1930 quando si traferisce a Saint-Jeanne-de-Maurienne (Savoia). Lì si avvicina ai comunisti di Chambery e secondo il Consolato partecipa all’aggressione del fascista Pietro Zanin. Per questo viene iscritto in Rubrica di Frontiera per “perquisizione e segnalazione”. Nel dicembre si trasferisce a Bessoin (Savoia) dove gestisce un negozio di cartoleria e prosegue l’attività politica distribuendo opuscoli e giornali. Nell’aprile del 1933 viene notato in un gruppo di antifascisti italiani e francesi che circondano la Casa d’Italia insultando i fascisti all’interno. Il provvedimento in Rubrica di Frontiera si tramuta in fermo (schedina 0384). Nel gennaio 1935 riceve un decreto di espulsione per distribuzione di giornali sovversivi e possesso di due rivoltelle. Barducco non ottempera al decreto e si sposta invece a Marsiglia. A partire da marzo 1937, affiorano i dubbi della polizia sulla presenza di Barducco in Spagna come volontario. Il padre comincia infatti a ricevere vaglia che si ritengono inviati dal Soccorso rosso. Anche se non vi sono conferme sicure, la polizia ritiene che gli indizi sono sufficienti per emanare un provvedimento di arresto. Sembra comunque che nel 1938 si trovava a Chambery. Il 30 giugno 1942 è arrestato al confine di Bardonecchia e tradotto al campo di concentramento di Monteforte Irpino (Avellino). E’ liberato il 2 agosto 1943, a seguito della caduta del fascismo. Rientrato in Polesine vive a Villamarzana col padre. Dal 3 agosto 1951 vive a Rovigo, lavorando come bidello. Il 3 gennaio 1953 sposa Dall’Aglio Silvia, Muore a Rovigo il 23 luglio 1975.