Beltrandi Ciro di Antonio e Frontali Maria Rosa, nato il 7 aprile 1900, Imola (Bo). Insegnante elementare, comunista. Nel primo dopoguerra si iscrive giovanissimo alla Federazione Giovanile Socialista, all’epoca su posizioni rivoluzionarie e antimilitariste, ma nel primo dopoguerra aderisce ai gruppi anarchici. Più volte aggredito dai fascisti, l’11 luglio 1921 subisce un nuovo agguato dai fascisti guidati dal segretario del fascio cittadino Mansueto Cantoni. Beltrandi che dopo le aggressioni gira armato, nel rispondere al fuoco ferisce un passante. Catturato e ferocemente percosso, viene trascinato nella caserma dei carabinieri dove è arrestato per tentato omicidio del Cantoni. Ottenuta dopo alcuni mesi di galera la libertà condizionata, sarà condannato il 16 maggio 1924 a nove mesi e dieci giorni di reclusione per lesioni (sentenza cui segue l’assoluzione per amnistia). Ancora nel 1924 è aggredito dai fascisti nella propria abitazione: si salva grazie al tempestivo intervento di alcuni cittadini richiamati dalla madre. Complicanze polmonari causate dalle percosse ricevute si sommano a una salute cagionevole. Espatria nel 1926 portandosi in Francia e poi in Unione Sovietica a Mosca ed Odessa. Rientra a Parigi nel 1927 e prosegue l’attività politica tra Francia e Svizzera, dove viene curato per una sopravvenuta tubercolosi. Malato e disoccupato, sopravvive grazie agli aiuti e alla solidarietà dei compagni a Chambery in Savoia, dove collabora al movimento di Giustizia e Libertà. Evita l’espulsione solo a causa delle pessime condizioni di salute. Arriva in Spagna nel 1936 per rendersi conto direttamente della realtà spagnola. A seguito dei disordini che maggio 1937 contrappongono a Barcellona dal 3 al 7 maggio 1937 il governo autonomo catalano (Generalitat) agli anarchici alleati del POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista), partito comunista dissidente vicino ai trotskisti, durante i quali verrà assassinato da agenti dei servizi sovietici Camillo Berneri, sfugge alla successiva repressione subita degli anarchici e rientra a Chambery. L’anno successivo viene espulso anche dalle autorità francesi: trova rifugio e assistenza a Bruxelles presso i compagni imolesi Ugo Guadagnini e Celso Bendanti. Muore a Bruxelles il 9 maggio 1941.

Annotazioni: Scheda biografica integrata con le informazioni raccolte nel Dizionario biografico online degli anarchici italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/collezioni/6-dizionario-biografico-online-degli-anarchici-italiani