Fusari Salvatore nato il 3 aprile 1898 a Cesarò (Messina) Elettricista, anarchico. A tre anni emigra con la famiglia in Svizzera, dove frequenta il Liceo Ginnasio fino a 17 anni, poi aiuta il padre nel commercio delle calzature. Nel 1915 rientra in Italia per partecipare alla guerra mondiale, Nel 1917 il Tribunale Militare lo condanna all’ergastolo per reati ignoti. Liberato nel 1922 si reca clandestinamente in Francia stabilendosi a Reims. In un appunto del 14 maggio 1930 della Divisone polizia Politica, viene classificato come “elemento pericoloso capace di commettere delitti”. Nel luglio 1930 ricercato dalla gendarmeria, abbandona Reims e si rifugia a Marsiglia presso l’onorevole Giulio Bocconi. Nel 1931 è localizzato a Lione, in contatto con il circolo “Sacco e Vanzetti”, ma nel mese di marzo è arrestato a Nizza, espulso dalla Francia e si stabilisce a Bruxelles. Nel marzo 1931 viene inserito nel Bollettino delle Ricerche. Se ne perdono le tracce sino al 17 novembre 1936, quando viene segnalato come arruolato nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri, aggregata alla Colonna Ascaso della CNT/FAI. Con lui si trova l’emiliano Enrico Zambonini. Il 2 gennaio 1937 torna a Parigi. L’anno dopo torna in Spagna, ma viene arrestato come sospetta spia anticomunista e trascorre 18 mesi in carcere. Nel gennaio 1939 è ancora detenuto in Catalogna malgrado gli sforzi della LIDU (Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo) per ottenere la sua scarcerazione. Con ogni probabilità è liberato al crollo del fronte catalano prima che i franchisti entrino a Barcellona il 26 gennaio 1939, e si affretta a passare in Francia. In Francia è arrestato nel dicembre 1939 è trasferito al campo del Vernet da dove evade nel giugno 1940. Nel 1941 è arrestato a Parigi per aver falsificato dei fogli di smobilitazione, ma riesce a farsi liberare dalle autorità tedesche facendo presente la sua nazionalità italiana. Nel novembre 1941 è condannato a 18 mesi di detenzione per truffa. Nell’aprile 1942 si presenta al Consolato e chiede di esser rimpatriato in Italia. Il 7 marzo il Prefetto di Messina comunica che è in carcere a Messina, poi se ne perdono le tracce.