Bellon Bruno di Giuseppe e Bordin Maria, nato il 20 aprile 1913 a Caldogno (Vicenza). Cuoco, antifascista. Residente a Sanremo dal 1932 dove lavora come aiutante cuoco. Nel 1935 emigra in Francia per lavoro, come tanti altri esuli, dove viene aiutato economicamente da un gruppo di antifascisti. Dopo qualche tempo ritorna a Sanremo ma, il 27 o 28 luglio del 1936 è allontanato dalla città con foglio di via obbligatorio. In conseguenza di ciò si trasferisce a Milano e successivamente a Como. Nell'ottobre del 1936 è nuovamente in Francia, espatriando clandestinamente, per cui è iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera. Nei giorni successivi, su indicazione di compagni, partendo da Perpignano, valica i Pirenei e si reca in Spagna per arruolarsi nell'esercito repubblicano che combatte contro l'Armata fascista del generale Franco. Il 20 novembre 1936 entra a far parte del Battaglione Garibaldi ed è trasferito sul fronte di Madrid dove prende parte a vari combattimenti in difesa della città. Dopo aver lasciato il fronte di Madrid, segue le sorti del Battaglione e successivamente della XII Brigata Internazionale Garibaldi. Quando i volontari Internazionali vengono ritirati fronti per decisione del governo repubblicano, nel settembre del 1938 Bellon è avviato al campo di raccolta di Torellò in Catalogna dove è smobilitato, e ivi rimane in attesa di passare in Francia. A causa difficoltà poste dal Governo francese, nel gennaio del 1939 si trova ancora in Torellò. Quando finalmente è autorizzato al passaggio in Francia nei primi giorni di febbraio, viene arrestato e rinchiuso nel campo di concentramento di Argelès-su-Mer, dove aderisce al gruppo anarchico "Libertà o Morte". Dopo due mesi trova l'opportunità di fuggire a Parigi ed in seguito a Bruxelles dove viene incarcerato per altri due mesi. Quando ritorna a Parigi è arrestato perché privo di documenti, e ricondotto nel campo di Argelès. Fugge nuovamente, passando in Spagna e contatta il Consolato italiano al quale chiede di essere rimpatriato. Giunto a Genova con la nave “Derna” il 23 settembre 1941, è nuovamente arrestato e trasferito presso la Questura di Imperia. Sottoposto a interrogatorio e deferito alla Commissione provinciale, con ordinanza del 16 gennaio 1941 è confinato a Ventotene per scontare una condanna di cinque anni. Il 24 marzo 1943 gli viene commutata la pena in ammonizione per cui, finalmente, il 23 aprile 1943 giunge nuovamente a Sanremo. Il 2 giugno successivo è chiamato alle armi (ha trent'anni); raggiunge il Distretto Militare di Padova. Dopo l'8 settembre, in seguito al disfacimento del Regio Esercito, fugge e ritorna a Sanremo. Nei mesi successivi si rende irreperibile. Nessuna ulteriore notizia.