Montagnana Mario di Moisè e Segre Consolina, nato a Torino il 22 giugno 1897. Sindacalista e giornalista, comunista. Fratello minore di Rita Montagnana. Di famiglia ebraica e cresce nel quartiere di Borgo San Paolo. Dopo la precoce morte del padre lavora, fin dall'età di tredici anni, come apprendista meccanico e poi come aggiustatore nelle fabbriche automobilistiche Diatto e Lancia. Nel 1913 entra nelle file dei giovani socialisti e quindi nel PSI. Arrestato nel 1917 per aver partecipato a Torino alla rivolta contro la guerra, e è deferito al Tribunale militare. Dopo diciotto mesi di prigione è poi scarcerato grazie ad un’amnistia. Segretario della FIOM torinese dopo la conclusione della Prima guerra mondiale, Montagnana, che aveva lavorato molto alla costituzione dei Consigli di fabbrica), entra a far parte del gruppo dell’Ordine Nuovo costituitosi all’interno del Partito Socialista, dedicandosi al lavoro dei Consigli di fabbrica. Attivo sostenitore della necessità di costituire un Partito Comunista d’Italia, è tra i fondatori. Lavorando in stretta collaborazione con Gramsci e Togliatti, Montagnana diviene poi redattore del quotidiano comunista “Ordine Nuovo”, lavorando con Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti e nel 1921 è delegato italiano a Mosca al Congresso dell’Internazionale giovanile comunista, che rappresenta anche al III Congresso dell’Internazionale comunista presieduto da Lenin. Dopo i sanguinosi scontri con gli squadristi a Torino del 1922, in cui viene con altri redattori ed operai dell'"Ordine Nuovo minacciato di morte dai fascisti di Piero Brandimarte, nel 1923 Montagnana diviene segretario interregionale comunista per il Lazio, la Toscana, l’Umbria e l’Abruzzo e poi per il Piemonte e la Liguria. Nelle elezioni del 1924 è candidato del Partito Comunista d’Italia alle elezioni politiche. Redattore de “l’Unità” sino all’approvazione delle leggi eccezionali fasciste, per sfuggire all’arresto Montagnana è costretto nel 1926 ad emigrare in Francia, dove si impegna nel lavoro politico tra gli emigrati italiani sino a che non viene espulso. Riparato in Belgio, torna al suo vecchio lavoro di meccanico e poi, rientrato in Francia nel 1929, riprende l’attività di partito. Dopo il IV Congresso del Partito Comunista d'Italia, tenutosi clandestinamente a Colonia nel 1931, viene eletto nel Comitato Centrale, e nei due anni successivi si reca spesso in Italia, risiedendo illegalmente a Genova, Verona e Milano, come rappresentante del Centro Interno del partito, per tentare di riorganizzare il partito. Dal 1932 in poi è ininterrottamente membro del Comitato Centrale e membro del Centro Interno del partito. Tra il 1934 e il 1935 vive a Mosca in qualità di rappresentante italiano presso l'Internazionale comunista. Nel 1936 è di nuovo a Parigi, riprendendo il lavoro politico nell'emigrazione, mentre nel 1937 e nel 1938 svolge incarichi politici in Spagna a sostegno dei repubblicani durante la guerra civile. Rientrato a Parigi, nel 1938 e 1939 fa parte dell’Ufficio Politico del Partito Comunista, come responsabile della sezione Stampa e Propaganda e dirige il giornale “La Voce degli Italiani”, continuando a pubblicare articoli a sostegno della lotta dei repubblicani in Spagna. Il giornale viene tuttavia soppresso nel 1939, quando vengono arrestati molti comunisti italiani emigrati in Francia. Montagnana viene recluso nei campi di concentramento di Vernet d'Ariège e Les Milles. Liberato nel 1941, ripara a Città del Messico. Qui con Vittorio Vidali e Francesco Flora fonda la “Alleanza antifascista Garibaldi per la libertà dell’Italia”, divenendone segretario. Al termine della II guerra mondiale, per gli ostacoli frapposti dagli anglo-americani, riesce a rientrare in Italia solo nel gennaio 1946. Dal 1947 è direttore dell’edizione piemontese de “l’Unità” (con Davide Lajolo redattore capo) e segretario della Federazione Comunista di Torino. Poi dal 1948 al 1951 è direttore dell’Unità di Roma e di quella di Milano. Successivamente è segretario generale della Camera del Lavoro di Milano ed infine segretario della CGIL per il Piemonte. E’ stato membro della Consulta, deputato alla Camera e nel 1958 è eletto senatore. Muore a Torino l’8 agosto 1960. E’ autore del libro autobiografico “Ricordi di un operaio torinese (1949).
Commenti