Grguric Edo, di Pavle, nato il 26 gennaio 1892 a Kupjak, villaggio del comune di Delnice (Croazia). Falegname, comunista. Membro dell'Unione dei sindacati operai indipendenti e del Partito Comunista dal 1934. Allo scoppio della guerra civile in Spagna decide di recarsi volontario a difendere la Repubblica. Occupato a Belgrado in qualità di mastro-falegname presso il datore di lavoro Todor Dukic, ottiene il permesso di recarsi in Francia, dove giunge a Parigi nell’agosto 1937. Lì riceve l’aiuto necessario del Partito per attraversare a piedi clandestinamente i Pirenei, giungendo prima a Figueras e poi ad Albacete. Lì viene arruolato nel Battaglione 'Duro Dakovic" della 129.. Brigata internazionale. Trascorre un mese di addestramento nel villaggio di Casas Ibanez e quindi è mandato sul fronte aragonese. Nella primavera 1938 il suo battaglione raggiunge le postazioni situate attorno a Morella (Castellòn). Grguric rimane nel villaggio di Santa Caterina con la squadra addetta al rifornimento delle munizioni che prepara le cartuccere e la granate nelle retrovie. Mentre riempie con i compagni le cartuccere delle mitragliatrici, da qualche parte sopraggiunge ed esplode una granata e una scheggia colpisce Grguric alla testa ferendolo, per cui viene ricoverato in un ospedale per un mese. Alla fine dell'autunno 1938, Grguric viene evacuato dalla Spagna nelle vicinanze di Parigi, dove, dall'inverno 1938 al 1939, opera nella raccolta degli aiuti da inviare in Spagna. Ha il compito di far visita ai fuorusciti e ai feriti spagnoli, che lì avevano trovato asilo. Fermato dalla polizia riceve un decreto di espulsione a cui non ottempera e rimane in Francia. Di nuovo fermato è inviato a Gursdove trascorre quasi due anni nei campi e nelle carceri francesi. Da Gurs, passa ad Argelès e a S. Cyprien fino al 16 giugno del 1940. In seguito riesce a raggiungere Marsiglia dove viene sorpreso dalla polizia a dormire all’ aperto e rinchiuso per vagabondaggio. La permanenza nel carcere di S. Pierre si protrae per un mese. Viene quindi rilasciato con il permesso di soggiorno in Francia valido per trenta giorni; Di nuovo fermato è rinchiuso in un carcere galleggiante, la nave “Marsiglia”, ancorata in quel porto. Dopo venti giorni di detenzione, è trasferito nel campo di concentramento di Perpignano. Ben presto ritenta di fuggire senza successo ed è mandato a lavorare nella speciale compagnia di lavoro del campo. Ottenuto il foglio di via si porta in Croazia a Kupjak nel settembre del 1941. Ritornato nel paese natio, Grgurié si collega con il Movimento Popolare di Liberazione, per il quale lavora finché non è rinchiuso dalle autorità italiane in un campo di concentramento nel giugno 1942. Liberato nel settembre del 1943 torna a casa per continuare l'attività nella Lotta popolare sino alla liberazione del paese. E’ presidente del Comitato di liberazione di Kupjak. Alla conclusione del conflitto s'impiega in una 'azienda edile in qualità di magazziniere del legname fino al collocamento a riposo. Muore nel febbraio del 1970 a Kupjak.
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