Beccali Carlo Felice di Giuseppe e Frigerio Carolina, nato a Seveso (Milano) il 22 gennaio 1012. Ragioniere, antifascista. Da giovane si trasferisce con la famiglia a Como dove va ad abitare in via Borsieri n.16. Il suo curriculum scolastico certifica il raggiungimento del diploma di ragioniere. Durante l’adolescenza frequenta gli ambienti politici giovanili fascisti e, alla maggiore età, anche per poter esercitare la sua professione, s’iscrive al P.N.F. La successiva notizia che lo riguarda è che il 23 gennaio del 1932 viene condannato in contumacia, con beneficio della condizionale, dalla Pretura di Ventimiglia a tre mesi di reclusione e a 2000 lire di multa per tentato espatrio clandestino, attuato nel novembre precedente. Tra il 1933 e il 1936 apre e conduce uno studio commerciale a Milano in via Camillo Hajech n.3, che però stenta a decollare. Il 31 dicembre del 1936 espatria con regolare passaporto collettivo n.29468 rilasciato dalla Questura di Como il giorno 29 dicembre all’agenzia di viaggi Turisanda, per una gita collettiva a Nizza. Carlo, approfittando di questa opportunità, non rientra in Italia, abbandona la comitiva turistica e si porta a Parigi, per recarsi successivamente in territorio spagnolo. Vi si reca quasi subito, dato che nel febbraio del 1937 la polizia politica intercetta una lettera contenente un vaglia di lire 190 spedita da Parigi da Madame Letant, 26 Pas Prevost XIII Arrondissement, recapito conosciuto come uno di quelli del Soccorso Rosso Internazionale. Naturalmente il vaglia è sequestrato e versato nelle casse del Ministero fascista dell’Interno. La procedura, eseguita dagli agenti del Soccorso Rosso Internazionale, è attuata solo nella certezza che il combattente interessato sia realmente sul fronte spagnolo. Infatti è certo che, nel giugno del 1937 Beccalli si trova ad Albacete, centro di reclutamento delle Brigate Internazionali come soldato semplice della Brigata “Garibaldi”. In questa formazione militare risulterebbe combattere su tutti i fronti fino al ritiro delle Brigate Internazionali dal fronte spagnolo. Il 31 ottobre del 1938 la Questura di Como fa pubblicare nel “Bollettino delle Ricerche Supplemento-Sovversivi” i dati anagrafici di Carlo, la residenza in Spagna, per il provvedimento d’arresto, trattandosi di combattente antifranchista di Spagna corredato da foto con numero 01521. Nell'agosto 1938 risulta detenuto per motivi ignoti nella prigione delle Brigate Internazionali di Castelldefels (Barcellona). Rilasciato rimane nella prigione in attesa di destinazione complessivamente 7 mesi. A seguito del ritiro dei volontari internazionali deciso dalla Repubbliuca nel settembre 1938, ai primi di febbraio del 1939 rientra in Francia ed è internato nel campo per rifugiati di Argelès-sur-Mer, da dove tenta di evadere ma è ripreso quasi subito. Sottoposto a giudizio da un Tribunale locale, che lo condanna a tre mesi di carcere per soggiorno irregolare sul territorio francese. Scontata la pena, è inviato al campo di Le Barcarès, che si trova nelle vicinanze di Perpignano. Nel settembre successivo è rispedito ad Argelès-sur-Mer e successivamente internato a Gurs nella baracca n.7. Mancano ulteriori notizie sulla sua vita e la data di morte.