Gennaro Gramsci
Nome: Gennaro
Data di nascita: 22 luglio 1884
Luogo di nascita: Ghilarza (Ghilarza)
Data di morte: 30 ottobre 1965
Luogo di morte: Roma (Roma)
Professione: Impiegato
PROFILO BIOGRAFICO
Gramsci Gennaro detto «Nannaro» di Francesco («Ciccillo») e Giuseppina («Peppina») Marcias, nato il 22 luglio 1884 a Ghilarza (Oristano). Impiegato, comunista, poi anarchico. Il padre (1860-1937), figlio di un colonnello della gendarmeria borbonica, nasce a Gaeta da una famiglia di origine albanese, trasferitasi nel Regno delle Due Sicilie dopo la rivoluzione greca del 1821. Nel 1881 Francesco vince un concorso nell’amministrazione statale e giunge in Sardegna, a Ghilarza, per dirigere il locale ufficio del catasto. Due anni dopo, nel 1883, sposa Giuseppina Marcias che gli da il primogenito Gennaro. Successivamente la famiglia si trasferisce ad Ales (Oristano) dove nascono i figli Grazietta (1887-1962), Emma (1889-1920) ed Antonio (1891-1937). Nell'autunno del 1891 Francesco diviene responsabile dell'Ufficio del Registro di Sòrgono (Nuoro) centro amministrativo della Barbagia e i Gramsci traslocano nel paese. Qui nascono altri tre figli: Mario (1893-1945), Teresina (1895-1976) e Carlo (1897-1968). Infine nel 1898 la famiglia rientra a Ghilarza e lì fissa la dimora definitiva. Nell’agosto del 1898 Francesco è arrestato con l’accusa di peculato e concussione e condannato a cinque anni e otto mesi di reclusione che sconta a Gaeta. La moglie ed i figli, caduti in completa miseria dopo l’arresto del capofamiglia, tornano a Ghilarza (Oristano), dove abitano alcuni parenti di Peppina Marcias. Gennaro Gramsci dopo gli studi lavora a Ghilarza nell’ufficio tecnico catastale dove si avvicina al movimento socialista. Chiamato alle armi svolge il servizio militare inizialmente a Torino, Dalla città dove è militare, Gennaro invia al fratello Antonio l’"Avanti" che il fratello legge per la prima volta negli anni ginnasiali. Successivamente partecipa alla Prima guerra mondiale, combattendo in trincea per tre anni e raggiungendo il grado di sergente maggiore. Al termine del servizio militare, Gennaro trova lavoro a Cagliari come contabile in una fabbrica di ghiaccio e Antonio lo raggiunge per proseguire gli studi e frequentare il liceo. Gennaro è cassiere della Camera del Lavoro di Cagliari e diventa segretario della sezione socialista. Trasferitosi poi a Torino con il fratello, lavora come operaio. Nel 1921-22 il fratello Antonio gli affida il ruolo di amministratore de “L’Ordine Nuovo” il quotidiano del neo costituito Partito Comunista d’Italia. Nel 1922 gennaro è aggredito e ferito dai fascisti nella sede del giornale. Da una relazione di Gennaro con una ragazza torinese nasce la figlia Mea che viene riconosciuta su pressioni del fratello Antonio. Allo scioglimento dei partiti dopo il delitto Matteotti, Gennaro emigra in Francia e poi in Belgio dove continua ad operare in clandestinità per conto del Partito Comunista d’Italia. Nel maggio 1930 rientra in Italia dove s’incontra due volte col fratello Antonio nel giugno e luglio 1930. andandolo a trovare nel carcere di Turi. In tali occasioni Gennaro è incaricato da Togliatti di indagare l’opinione di Antonio sulla spaccatura del gruppo dirigente e dell’espulsione dal Partito Comunista d’Italia degli oppositori Leonetti, Tresso e Ravazzoli, nonchè quella di Tasca e Bordiga. Anche se Gennaro riferisce a Togliatti un totale allineamento di Antonio alla linea di Partito, in realtà sembra che Antonio abbia espresso numerose riserve sulla linea dell’Internazionale Comunista sul “socialfascismo”. Sono però opinioni che Gennaro preferisce non riferire per non mettere in difficoltà il fratello e rischiarne l’espulsione. A questo punto le notizie sulla vita di Gennaro Gramsci diventano più incerte. Ad un certo punto Gennaro abbandona il Partito Comunista e si avvicina a posizioni libertarie. Dal suo fascicolo del Casellario Politico centrale risulta che verso il novembre 1933, se non prima, si trova (probabilmente per breve tempo) a Barcellona (con tutta probabilità si era recato in Spagna per cercarvi un lavoro) e che si era poi stabilito a Bilbao, nei Paesi Baschi dove le fonti di polizia registrano la sua presenza in quella città fino alla metà del 1934. Rientrato nuovamente in Spagna allo scoppio della guerra civile spagnola in data sconosciuta è plausibile che come indicato da G. Fiori nella sua “Vita di Antonio Gramsci”, Gennaro torni a Bilbao per arruolarsi in una formazione anarchica non identificata. Uscito dalla Spagna al ritiro dei volontari internazionali, il suo nome è riportato in un elenco riservato inviato al Ministero dell’Interno nell’aprile 1939, dove Gennaro risulta tra i 117 militanti del gruppo anarchico “Libertà o Morte” trattenuti nel campo francese di Argelès-sur-Mer. In un ulteriore documento del luglio 1939 inviato in Unione Sovietica e conservato al RGASPI di Mosca, Gennaro è incluso in un elenco di internati ritenuti politicamente molto sospetti in quanto non comunisti. Ulteriore conferma della sua attività di combattente in Spagna ci viene dalla dichiarazione del volontario Guido Berard di Pinerolo (Torino), che arrestato al rientro in Italia il 7 aprile del 1940 rilascia alle autorità italiane, una lunghissima e circostanziata dichiarazione in cui identifica altri 75 combattenti italiani, della Brigata Garibaldi e di altre formazioni, tra cui Gennaro Gramsci. La presenza in Spagna è stata confermata anche dalla figlia Edmea che l’aveva appresa dal padre. Gennaro rientra in Italia a Roma in data ignota, alla caduta del fascismo o dopo la fine della guerra mondiale, e lavora per molti anni in una farmacia della Garbatella continuando la militanza anarchica nell’organizzazione romana. Muore a Roma dopo essere stato investito da un'automobile. il 30 ottobre 1965 (secondo altra fonte nel 1964).
Annotazioni: Scheda biografica redatta sulla base delle seguenti voci bibliografiche: Biscione F. M., Gramsci maggio-novembre 1930, IGS Italia. Seminario sulla storia dei Quaderni del carcere terzo incontro - 8 marzo 2013, pp. 1-2 ; D’Orsi Angelo, Gramsci. Una nuova biografia, 2ª ed., Milano, Feltrinelli, 2019 [2017]; Finzi Paolo, Insuscettibile di ravvedimento. L\\\'anarchico Alfonso Failla (1906-1986): carte di polizia / scritti / testimonianze, Edizioni La Fiaccola, Ragusa 1993, pp. 264-266 ; Fiori G., Vita di Antonio Gramsci, Laterza, Bari 1966; Fosco Dinucci, Scritti di lotta, Edizioni Gramsci, Livorno 1977; La Porta Lelio (A cura), Gramsci chi?, Bordeaux Edizioni, p. 12;Rossi A. - Vacca G., Gramsci tra Mussolini e Stalin, Roma 2007LEGATE A QUESTA BIOGRAFIA
Bibliografia
Fonti archivistiche
Bibliografia nascosto
Altri riferimenti
Documenti
Fotografie
Gennaro Gramsci
Nome: Gennaro
Data di nascita: 22 luglio 1884
Luogo di nascita: Ghilarza (Ghilarza)
Data di morte: 30 ottobre 1965
Luogo di morte: Roma (Roma)
Professione: Impiegato
PROFILO BIOGRAFICO
Gramsci Gennaro detto «Nannaro» di Francesco («Ciccillo») e Giuseppina («Peppina») Marcias, nato il 22 luglio 1884 a Ghilarza (Oristano). Impiegato, comunista, poi anarchico. Il padre (1860-1937), figlio di un colonnello della gendarmeria borbonica, nasce a Gaeta da una famiglia di origine albanese, trasferitasi nel Regno delle Due Sicilie dopo la rivoluzione greca del 1821. Nel 1881 Francesco vince un concorso nell’amministrazione statale e giunge in Sardegna, a Ghilarza, per dirigere il locale ufficio del catasto. Due anni dopo, nel 1883, sposa Giuseppina Marcias che gli da il primogenito Gennaro. Successivamente la famiglia si trasferisce ad Ales (Oristano) dove nascono i figli Grazietta (1887-1962), Emma (1889-1920) ed Antonio (1891-1937). Nell'autunno del 1891 Francesco diviene responsabile dell'Ufficio del Registro di Sòrgono (Nuoro) centro amministrativo della Barbagia e i Gramsci traslocano nel paese. Qui nascono altri tre figli: Mario (1893-1945), Teresina (1895-1976) e Carlo (1897-1968). Infine nel 1898 la famiglia rientra a Ghilarza e lì fissa la dimora definitiva. Nell’agosto del 1898 Francesco è arrestato con l’accusa di peculato e concussione e condannato a cinque anni e otto mesi di reclusione che sconta a Gaeta. La moglie ed i figli, caduti in completa miseria dopo l’arresto del capofamiglia, tornano a Ghilarza (Oristano), dove abitano alcuni parenti di Peppina Marcias. Gennaro Gramsci dopo gli studi lavora a Ghilarza nell’ufficio tecnico catastale dove si avvicina al movimento socialista. Chiamato alle armi svolge il servizio militare inizialmente a Torino, Dalla città dove è militare, Gennaro invia al fratello Antonio l’"Avanti" che il fratello legge per la prima volta negli anni ginnasiali. Successivamente partecipa alla Prima guerra mondiale, combattendo in trincea per tre anni e raggiungendo il grado di sergente maggiore. Al termine del servizio militare, Gennaro trova lavoro a Cagliari come contabile in una fabbrica di ghiaccio e Antonio lo raggiunge per proseguire gli studi e frequentare il liceo. Gennaro è cassiere della Camera del Lavoro di Cagliari e diventa segretario della sezione socialista. Trasferitosi poi a Torino con il fratello, lavora come operaio. Nel 1921-22 il fratello Antonio gli affida il ruolo di amministratore de “L’Ordine Nuovo” il quotidiano del neo costituito Partito Comunista d’Italia. Nel 1922 gennaro è aggredito e ferito dai fascisti nella sede del giornale. Da una relazione di Gennaro con una ragazza torinese nasce la figlia Mea che viene riconosciuta su pressioni del fratello Antonio. Allo scioglimento dei partiti dopo il delitto Matteotti, Gennaro emigra in Francia e poi in Belgio dove continua ad operare in clandestinità per conto del Partito Comunista d’Italia. Nel maggio 1930 rientra in Italia dove s’incontra due volte col fratello Antonio nel giugno e luglio 1930. andandolo a trovare nel carcere di Turi. In tali occasioni Gennaro è incaricato da Togliatti di indagare l’opinione di Antonio sulla spaccatura del gruppo dirigente e dell’espulsione dal Partito Comunista d’Italia degli oppositori Leonetti, Tresso e Ravazzoli, nonchè quella di Tasca e Bordiga. Anche se Gennaro riferisce a Togliatti un totale allineamento di Antonio alla linea di Partito, in realtà sembra che Antonio abbia espresso numerose riserve sulla linea dell’Internazionale Comunista sul “socialfascismo”. Sono però opinioni che Gennaro preferisce non riferire per non mettere in difficoltà il fratello e rischiarne l’espulsione. A questo punto le notizie sulla vita di Gennaro Gramsci diventano più incerte. Ad un certo punto Gennaro abbandona il Partito Comunista e si avvicina a posizioni libertarie. Dal suo fascicolo del Casellario Politico centrale risulta che verso il novembre 1933, se non prima, si trova (probabilmente per breve tempo) a Barcellona (con tutta probabilità si era recato in Spagna per cercarvi un lavoro) e che si era poi stabilito a Bilbao, nei Paesi Baschi dove le fonti di polizia registrano la sua presenza in quella città fino alla metà del 1934. Rientrato nuovamente in Spagna allo scoppio della guerra civile spagnola in data sconosciuta è plausibile che come indicato da G. Fiori nella sua “Vita di Antonio Gramsci”, Gennaro torni a Bilbao per arruolarsi in una formazione anarchica non identificata. Uscito dalla Spagna al ritiro dei volontari internazionali, il suo nome è riportato in un elenco riservato inviato al Ministero dell’Interno nell’aprile 1939, dove Gennaro risulta tra i 117 militanti del gruppo anarchico “Libertà o Morte” trattenuti nel campo francese di Argelès-sur-Mer. In un ulteriore documento del luglio 1939 inviato in Unione Sovietica e conservato al RGASPI di Mosca, Gennaro è incluso in un elenco di internati ritenuti politicamente molto sospetti in quanto non comunisti. Ulteriore conferma della sua attività di combattente in Spagna ci viene dalla dichiarazione del volontario Guido Berard di Pinerolo (Torino), che arrestato al rientro in Italia il 7 aprile del 1940 rilascia alle autorità italiane, una lunghissima e circostanziata dichiarazione in cui identifica altri 75 combattenti italiani, della Brigata Garibaldi e di altre formazioni, tra cui Gennaro Gramsci. La presenza in Spagna è stata confermata anche dalla figlia Edmea che l’aveva appresa dal padre. Gennaro rientra in Italia a Roma in data ignota, alla caduta del fascismo o dopo la fine della guerra mondiale, e lavora per molti anni in una farmacia della Garbatella continuando la militanza anarchica nell’organizzazione romana. Muore a Roma dopo essere stato investito da un'automobile. il 30 ottobre 1965 (secondo altra fonte nel 1964).
Annotazioni: Scheda biografica redatta sulla base delle seguenti voci bibliografiche: Biscione F. M., Gramsci maggio-novembre 1930, IGS Italia. Seminario sulla storia dei Quaderni del carcere terzo incontro - 8 marzo 2013, pp. 1-2 ; D’Orsi Angelo, Gramsci. Una nuova biografia, 2ª ed., Milano, Feltrinelli, 2019 [2017]; Finzi Paolo, Insuscettibile di ravvedimento. L\\\'anarchico Alfonso Failla (1906-1986): carte di polizia / scritti / testimonianze, Edizioni La Fiaccola, Ragusa 1993, pp. 264-266 ; Fiori G., Vita di Antonio Gramsci, Laterza, Bari 1966; Fosco Dinucci, Scritti di lotta, Edizioni Gramsci, Livorno 1977; La Porta Lelio (A cura), Gramsci chi?, Bordeaux Edizioni, p. 12;Rossi A. - Vacca G., Gramsci tra Mussolini e Stalin, Roma 2007
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