Berneri Maria Luisa nata il primo marzo 1918 ad Arezzo. Giornalista, anarchica. Figlia del notissimo esponente anarchico Camillo Berneri e di Giovanna Caleffi che proseguirà la lotta del marito dopo la sua morte. Il nome Maria le viene dato dai genitori in ricordo di una sua zia morta nel 1906. La nonna paterna, Adalgisa Fochi, è una pedagogista e scrittrice, nota soprattutto per la letteratura per ragazzi. Con l'avvento del regime fascista, diversi membri della famiglia subiscono persecuzioni per le loro idee e il loro impegno antifascista: Adalgisa Fochi viene esonerata dall'insegnamento, e Camillo Berneri subisce aggressioni e rischia a sua volta di perdere il posto di lavoro. Nel 1926 Maria Luisa assieme alla mamma ed alla sorella minore Giliana (nata il 5 ottobre 1919), raggiunge in Francia il padre, costretto ad espatriare qualche mese prima per sfuggire le persecuzioni fasciste. A Parigi lavora nel piccolo negozio di generi alimentari aperto nel 1933 e gestito dalla madre che garantisce loro la sopravvivenza. Ancora giovanissima, a tredici anni, conosce un libertario italiano. Vero Benvenuto Costantino Recchioni, alias Vernon Richard a cui scriverà una lettera il 28 giugno 1935 manifestando tutto il suo giovanile entusiasmo per il pensiero anarchico e gli ideali del padre, e con il quale in seguito condividerà tutta la vita e molte esperienze. Dopo gli studi liceali si iscrive alla Sorbona e francesizza il suo nome in Marie Louise Berneri. Studentessa di psicologia sociale alla facoltà di Lettere dell'Università della Sorbona, in realtà nell'aprile del 1936 è a Londra, assieme a Vero, attivissima nelle organizzazioni anarchiche ed entra nel gruppo legato alla rivista Freedom e all'omonima casa editrice, fondata alla fine dell'800 da Kropotkin. Il loro appartamento è frequentato da Emma Goldman. Collabora con Vero alla redazione del periodico "Spain and the World". Allo scoppio della guerra civile il padre Camillo è tra i primi ad accorrere in Spagna, rivestendo ruoli di responsabilità sia nella Sezione Italiana della Colonna Ascaso, che soprattutto nel dibattito politico come redattore del periodico libertario "Guerra di Classe". Maria Luisa e la madre si recano a trovarlo un paio di volte. Durante la Guerra Civile di Spagna, Marie Luisa ha modo di intrecciare contatti e di prodigarsi per dare sostegno materiale a bambini e rifugiati politici. Riesce così a costruire una rete di relazioni internazionali e a divenire un punto di riferimento dell’arcipelago anarchico. Dopo l'assassinio del padre durante i tragici fatti del maggio 1937, che contrappongono gli anarchici ed il POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista) al governo autonomo catalano, Mara Luisa partecipa assieme alla madre ai funerali che si tengono a Barcellona alla presenza di una folla imponente. Raggiunge però Barcellona quando i funerali sono già in corso e nella città catalana madre e figlia sono accolte dall'anarchico di Carrara Umberto Marzocchi. Dopo l’esito drammatico dell’esperienza spagnola, delusa e disgustata dalla Francia e dall’Italia, Marie Louise si stabilisce in Inghilterra per ricongiungersi al compagno Vero Recchioni che sposa. Dopo il matrimonio Maria Luisa ottiene la cittadinanza britannica mentre la sorella Gilliana rimane invece a Parigi dove dal dopoguerra studia psicologia e diviene anch’ella attivista del movimento anarchico. E' molto attiva politicamente, sia nell’Unione dei Gruppi Anarchici in Gran Bretagna che nell'aiuto agli orfani repubblicani spagnoli. Fra il febbraio e il giugno del 1939 Maria luisa Berneri ha un ruolo preminente nella pubblicazione di «Revolt», erede di «Spain and the World». Quello stesso anno fu tra i fondatori di “War Commentary”. La rivista, pubblicata dalla Freedom Press, ha un discreto successo non solo in ambienti anarchici: il gruppo di “War Commentary” ha una decisa posizione antimilitarista, che lo rende popolare tra i gruppi pacifisti che si oppongono alla partecipazione del Regno Unito nella Seconda Guerra Mondiale. Nell’Aprile del 1945, insieme ad altri redattori di “War Commentary” tra cui il marito, viene processata per “incitamento al disfattismo ed alla diserzione”, ma i capi di imputazione, almeno per lei, decadono a causa d’un cavillo giuridico che escludeva che si potesse accusare una moglie di cospirare col marito. Gli altri tre redattori sono invece condannati e durante la loro detenzione Marie Louise si assume la responsabilità di mantenere viva la rivista con la collaborazione di George Woodcock. Si occupa anche di psicologia ed è tra le prime divulgatrici del pensiero e dell'opera di Wilhelm Reich in tema sessuale, con un articolo dal titolo “Sexuality and Freedom”, pubblicato sulla rivista di Gorge Woorcock «Now», nell’agosto del 1945. Nei primi mesi del 1946 Vernon Richards e gli altri arrestati escono dal carcere. Nel 1947 Maria Luisa e Vernon si preparano a diventare genitori, ma la loro figlia, venuta alla luce nel dicembre del 1948, cessa di vivere poco dopo la nascita. Il dolore provato la segna profondamente debilitandola anche nel fisico. Muore di infezione a Londra, a trentuno anni, il 13 aprile 1949 ed il suo corpo sarà cremato nel cimitero di Kensal Green. La sua scomparsa è un lutto che colpisce profondamente il movimento anarchico internazionale. Poco dopo la sua morte viene pubblicato Marie Louise Berneri 1918–1949. A Tribute, a cura della “Marie Louise Berneri Memorial Committee”. Il libro raccoglie alcune lettere e articoli della Berneri, e dei messaggi di cordoglio per la sua morte apparsi in riviste anarchiche da diverse parti del mondo. Nel 1950 viene pubblicato, postumo, il suo libro “Journey Through Utopia”. La prima edizione in italiano arriverà solo nel 1981, con il titolo “Viaggio Attraverso Utopia”. Dal 1951, in ricordo della figlia Maria Luisa, la madre, Giovanna Caleffi, organizza a Paino di Sorrento una colonia estiva per i bambini figli di anarchici e anarchiche di tutte le nazionalità, grazie alla casa privata messa a disposizione da Cesare Zaccaria. L'esperienza sarà interrotta momentaneamente nel 1957 a causa del deficit economico e soprattutto per via della fine del rapporto tra Giovanna e Cesare. Le difficoltà non impediranno però alla madre di cercare nuovi finanziatori che le permettano proseguire l'esperienza della colonia e mantenere così vivo il ricordo della figlia. Dopo vari tentativi alla fine riuscirà ad acquistare un terreno nella pineta di Ronchi (MS), a 700 metri dal mare, in cui nascerà la Comunità «Maria Luisa Berneri» e a cui si adopererà sino alla morte nel 1962. In seguito, grazie ad un nuovo gruppo dirigente formato da quattro persone, la Colonia sopravviverà ancora per tre anni.
Commenti