Tosoni Pittoni Bianca di Valentino e Zebochin Caterina, nata a Trieste il 29 marzo 1904. Figlia di uno dei più importanti dirigenti della sezione italiana del Partito Socialista austriaco, Valentino Tosoni Pittoni, deputato al Reichstag di Vienna e dirigente del movimento cooperativo triestino nel contesto dell’Impero Austro-Ungarico di cui Trieste fa parte fino alla I guerra mondiale. In quegli anni Bianca vive tra Trieste e Vienna. Dopo la fine della guerra il padre viene eletto deputato nelle fila del Partito socialista italiano (PSI) e a Roma, nel 1919, la quindicenne Bianca soggiorna per alcuni mesi, ospite del padre, e conosce Filippo Turati e altri importanti capi del socialismo italiano. Quando la famiglia si trasferisce a Milano per screzi sorti tra Valentino Pittoni e i socialisti triestini e per sfuggire allo squadrismo fascista, Bianca Pittoni frequenta il salotto stimolante e cosmopolita di Anna Kuliscioff. Dopo la morte di Anna Kuliscioff è molto vicina a Turati e quando quest’ultimo fugge a Parigi, nel dicembre del 1926, Bianca emigra a sua volta e gli è vicina per alcuni anni, nella veste di segretaria e amica. In seguito si porta in Austria, dove già risiede il padre, stabilendosi a Vienna dove si unisce ad Alberto Giannini a cui darà il figlio Alberto nei primi anni ’30. Successivamente si sposta in Francia a Parigi dove è attiva tra le organizzazioni socialiste. Fa parte del gruppo giovanile “Anna Kuliscioff” con il compito di organizzare le donne socialiste della regione parigina e di svolgere propaganda nelle famiglie dei lavoratori immigrati. Si reca anche a Londra chiamata da Silvia Pankurst e dalla Commissione femminile dell’Associazione Matteotti. Nel frattempo si lega sentimentalmente a Veniero Spinelli, fratello di Altiero Spinelli che sarà il fondatore del Movimento Federalista Europeo e autore del “Manifesto di Ventotene”. Allo scoppio della guerra civile in Spagna Bianca è tra i primissimi volontari accorrendo con Veniero in aiuto della repubblica nel luglio 1936, con i primi gruppi organizzati dallo scrittore francese Andrè Malraux, che sarà comandante della squadriglia aerea “Espana”. Mentre Veniero opera come pilota, l’impegno di Bianca è molteplice. , dalla redazione a Radio Barcellona, alle attività assistenziali nei confronti dei bambini vittime della guerra, a frequenti missioni tra Albacete e Barcellona, ma anche a Parigi per trovare fonti di finanziamento e per sdoganare velivoli dalla Francia con il tacito consenso del Fronte Popolare francese, senza trascurare l’assistenza ai feriti. Contemporaneamente diventa attivista del POUM (Partdo Obrero de Unificaciòn Marxista), una formazione comunista antistalinista radicata in Catalogna. Lascia la Spagna alla fine del 1937 e mentre Veniero Spinelli parte per il Sud America, lei rimane in Francia. Nel 1938 è attiva nella Lega francese per i Diritti dell’Uomo, in contatto con la sezione italiana della Lega diretta da Antonio Cianca. Alla Lega si iscrivono per ricevere aiuto numerosi combattenti reduci dalla Spagna. Nel 1939 è segnalata anche tra gli affiliati della Associazione Combattenti Pacifisti: Nel 1940 è ricercata dall’OVRA e dopo l’occupazione di Parigi anche dalla Gestapo. Riesce allora a rifugiarsi sull’isola di Olèron nell’Atlantico, do prende parte attiva alla Resistenza francese. Dopo il 25 aprile 1945 viene richiamata a Parigi da Giuseppe Saragat, allora ambasciatore italiano in Francia. Per 16 anni lavora la Consolato Italiano di Parigi, occupandosi dei problemi legati all’emigrazione. Ancora nel 1976 risulta nell’organico dell’Ambasciata italiana. Muore a Parigi il 12 settembre 1993.
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