Bettera Giuseppe di Giuseppe e Baglioni Rachele, nato a Brescia l’1 gennaio 1890. Panettiere, socialista. Frequenta le conferenze pubbliche socialiste e la Camera del Lavoro. Il 4 agosto 1908 è denunziato all’autorità giudiziaria per essersi opposto al crumiraggio in occasione dello sciopero dei lavoratori della sua categoria. Il 12 settembre dello stesso anno è arrestato per violenza privata. Nell’agosto 1909 presenta domanda di arruolamento nella Guardia di Finanza. Richiamato alle armi nel giugno 1913 è denunciato come disertore del 65. Reggimento di fanteria di stanza a Cremona e condannato ad una pena di due anni e sei mesi. Scarcerato si sarebbe traferito in Svizzera col fratello dove prosegue la sua attività politica partecipando alle riunioni e manifestazioni. Rientrato in Italia e sorvegliato dalla polizia nel 1926 subisce una perquisizione della sua abitazione alla ricerca di armi, che però non vengono trovate. Lavora come venditore ambulante viene fermato il 26 ottobre 1926 nell’ambito di misure di prevenzione dell’ordine pubblico. Sposatosi con Marchesini Nerina, nel 1930 la sua casa è di nuovo perquisita, ma Bettera è emigrato clandestinamente in Francia l’anno precedente ad Argentiere (Hautes Alpes). Successivamente si traferisce a Colombiere Fontaine (Doubs), ospite della cognata Marchesini Jole, e trova lavoro in una fabbrica di mobili. In Italia viene iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento di fermo. Il 18 maggio 1933 tenta di rientrare clandestinamente in Italia per raggiungere a Brescia la figlia malata in ospedale per tifo e broncopolmonite, ma è scoperto al confine di Domodossola, arrestato e denunciato per espatrio clandestino. Liberato il 5 giugno, ma privato del passaporto rilasciato dal Consolato di Digione, prima della condanna rientra in Francia clandestinamente dopo poche settimane e la moglie fa richiesta di passaporto per poterlo raggiungere con la figlia Neria di anni 11. Da questo momento le notizie si fanno incerte. Una nota del Controspionaggio del Corpo Truppe Volontarie in Spagna lo segnala come soldato della 3. Compagnie del 1. Battaglione della Brigata Garibaldi, dove sarebbe stato ferito alla spalla destra nel mese di settembre 1938 nel corso della battaglia dell’Ebro. Il provvedimento sul Bollettino di Frontiera viene modificato in arresto. In ogni caso Bettera riesce a rientrare in Francia dopo la smobilitazione dei volontari internazionali decisa dal governo repubblicano spagnolo e nel 1942 si troverebbe in Germania a lavorare come operaio in una ditta di Brema dove fa richiesta di passaporto al Consolato. L’effettiva presenza di Bettera in Spagna non ha comunque conferme certe. Nessuna ulteriore notizia.
Annotazioni: Scheda biografica basata sulle informazioni raccolte da Roberto Cucchini tratte da ACS CPC, busta 593
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