Regge Antonio Domenico di Battista e Carnaroglio Giuseppina, nato il 16 marzo 1911 a Borgo d’Ale (Vercelli). Perito tessile, antifascista poi sottomesso al fascismo. Domiciliato a Villanova Baltea (Aosta) è iscritto al Fascio di Biella. Nel settembre 1936 chiede il passaporto per recarsi in Francia, Inghilterra e Svizzera per lavoro, documento che gli viene concesso per il suo passato politico. Entrato in Spagna in data sconosciuta viene inizialmente occupato come ingegnere di una grande fabbrica di tessuti in Catalogna ed infatti il 22 gennaio 1937 informa i genitori sulla situazione sociale spagnola in cui "i padroni non ci sono più, sono gli operai ed i tecnici che dirigono tutto. Così è per la terra. Tutto è collettivizzato". Successivamente è mandato sul fronte di Huesca dove è posto al comando di una Batteria da montagna di 6 pezzi. Dal fronte scrive entusiasta dell'esperienza e del fatto che molti fascisti passano le linee per consegnarsi ai repubblicani. Successivamente però cambia idea e diserta per portarsi a Parigi, dove presenta alla autorità italiane affermando di volersi redimere dalle scelte antifasciste. In questo senso avrebbe “reso preziosi servizi alla Nazione”, probabilmente denunciando i suoi commilitoni in Spagna. Come riconoscimento del lavoro di delazione, gli viene concesso di rientrare in Italia, anche se viene predisposta la sorveglianza nei suoi confronti con revisione della corrispondenza, per il suo periodo antifascista. Nel 1941 risulta residente a Fara Gera d’Adda (Bergamo), dove mantiene ottimi rapporti con i dirigenti locali del Partito Fascista, tanto che viene raccomandato dai Carabinieri per la tessera di partito. Nel 1943 risulta trasferito a Groscavallo (Torino) dove è ancora sottoposto a vigilanza. Nessuna ulteriore notizia.