Battaini Giuseppe di Ermenegildo e Battaini Giuditta nato il 2 maggio 1891 a Malnate (Varese). Salumiere, socialista. Frequenta la scuola fino alla 3. elementare. Attivo militante antimilitarista sin dal 1915. Dal 26 maggio 1915 è chiamato alle armi e fa il soldato nei Reggimenti 53. e 57. di Fanteria per la durata di un anno a Vercelli ed in Libia. Il 27 novembre 1916 viene arrestato a Varese per aver gridato in piazza "Abbasso la guerra! Abbasso gli imboscati!". Nel dopoguerra è segretario della Lega Edili di Varese e risulta mutilato di guerra percependo una pensione. Nel 1923 emigra in Francia dove lavora in una fabbrica di biscotti di Bagnolet (Senna-Saint Denis); due anni dopo gestisce un negozio di alimentari a Rueil (alta Senna). Continua la sua attività politica come attivo militante socialista e al congresso di Parigi del 18 aprile1930 è eletto alla direzione del Partito Socialista, insieme a Nenni, Modigliani, Saragat, Ruffinenti e Gabicci. Conserva la carica fino al congresso di Marsiglia del 1933. Nell'agosto dello stesso anno partecipa ai lavori della Conferenza della II Internazionale a Parigi. il 31 Ottobre 1936 parte per la Spagna a capo di un gruppo di sette volontari. Arruolatosi nel Battaglione Garibaldi invia una lettera dal fronte al “Nuovo Avanti” di Parigi che è pubblicata il 12 dicembre 1936: “La settimana scorsa è venuto a trovarci il compagno U. Tonelli ed abbiamo passato la serata assieme. La sera del giorno in cui è partito, per la prima volta, verso le 10, mentre eravamo già a dormire, degli aeroplani sono passati lasciando cadere alcune bombe che scoppiarono con grande fragore, mettendo lo spavento tra donne, vecchi e bambini che cercavano scampo attraverso i campi. Se aveste visto quanta pietà facevano questa povera gente! Due bombe sono cadute nel cortile della casa dove ero io con un compagno della “Gastone Sozzi”: lo spostamento d’aria bastò per demolire porte e finestre. Non essendovi tra noi né morti né feriti, non ci rimase altro che coricarci nuovamente. Gli eroi fascisti preferiscono venire di notte e di sorpresa a bombardare vecchi, donne e bambini. Così fanno anche su Madrid. Se venissero di giorno dovrebbero accettare la battaglia con la nostra aviazione che è veramente ammirabile. I nostri caccia in pochi minuti li fugano dal cielo di Madrid. Tutte le volte che sono venuti di giorno, I caproni di Mussolini non sono mai tornati tutti alla loro base. L’altro giorno ho trovato il compagno Nenni; nel pomeriggio siamo andati in trincea e Azzi [si tratta di Amedeo Azzi, commissario politico del Battaglione Garibaldi] mi incarica di scrivervi che la stampa nostra non arriva. Ora noi senza il Nuovo Avanti non possiamo stare. Fate quindi il necessario. La salute nostra è buon, il morale alto e la volontà di batterci non ci manca. Saprete dai comunicati quanto ha già fatto il Battaglione Garibaldi, unitamente alla Colonna Internazionale. Saluti a tutti i compagni che lavorano per la Spagna. Battaini.” Per la sua età avanzata che gli preclude le fatiche del fronte, gli viene affidato il delicato incarico della revisione della corrispondenza alla base delle Brigate Internazionali di Albacete. Mantiene tale incarico fino al febbraio 1938, quando rientra a Parigi. In Italia viene iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera con la dicitura "da arrestare". Essendo in Spagna non può partecipare al XXIII Congresso del Partito Socialista, svoltosi a Parigi dal 26 al 28 giugno 1937, per cui si limita ad inviare una lettera di adesione, datata Apies (Huesca), 15 giugno 1937. Ritornato in Francia nei primi mesi del 1938, continua la sua attività politica nel Pasrtito socialista italiano a Rueil dando assistenza nel maggio 1939 agli evasi dai campi di internamento per repubblicani spagnoli. Pubblica corrispondenze sulla "Voce degli Italiani” ed è responsabile della Unione Popolare Italiana. Allo scoppio della guerra mondiale sostiene la necessità che gli antifascisti dell'emigrazione si arruolino nell'esercito francese e così fa suo figlio Fulvio. Anche sotto l'occupazione nazista prosegue la sua attività di assistenza agli antifascisti, il che gli vale l'arresto nel 1943. Le notizie successive sono vaghe ed incerte. Muore a Malnate (Varese) il 2 settembre 1971. Il 7 novembre del 1976 il Consiglio Regionale Lombardo insignisce Giuseppe Battaini di Medaglia d’Oro alla memoria, attribuita in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola.