Baldelli Giovanni detto Basco, di Luigi e Giuseppina Gilg, nato a Milano il 22 maggio 1914. Cameriere, muratore, carpentiere, taglialegna, insegnante di lingue, anarchico. Trasferitosi ben presto con la famiglia a S. Primo di Magreglio (Co), dove il padre dirige un albergo, a 14 anni, nutrito della lettura di Tolstoi e Rousseau e animato da sentimenti di repulsione nei confronti del fascismo, abbandona la scuola dedicandosi al lavoro dei campi, a Carnate. Il timore che la sua insofferenza politica ed esistenziale attiri l’attenzione della polizia induce il padre a inviarlo in Francia, ufficialmente per ragioni di studio. Espatriato nell’ottobre 1929, risiede a Parigi, lavorando via via come cameriere, muratore, carpentiere, fino al novembre 1932, con rientri di breve durata in Italia presso la famiglia nel 1930 e nel 1931. Quando, nel gennaio 1933, si stabilisce a Milano, occupato come carrellista presso il ristorante Biffi in Galleria, è già schedato come repubblicano antifascista. A Parigi, infatti, ha preso contatto con i fuorusciti repubblicani, ma ha rapporti anche con GL, con cui collaborerà attivamente dopo il suo ritorno in Italia; diventa amico di Louis Lecoin, uno dei principali esponenti dell’Union Anarchiste e partecipa a iniziative con i comunisti e con i trotzksti. A Milano lavora con GL e già nel febbraio 1933 il suo nome figura nell’elenco dei principali esponenti del gruppo meneghino. Con il nome di battaglia di “Basco” costituisce un nucleo operativo incaricato di introdurre in Italia e distribuire materiale antifascista. Arrestato nel marzo 1933 con altre 26 persone per complicità nella ricostituzione segreta del partito socialista, trascorre nove mesi in carcere a Roma, ma nel dicembre, grazie anche alle conoscenze del padre, ex ufficiale di artiglieria, è prosciolto dal Tribunale speciale e ritorna a Milano. Nel 1936, dopo aver prestato servizio militare nella Regia Artiglieria, consegue la maturità classica e l’anno seguente la licenza magistrale. Nel 1937 pare, secondo testimonianze orali, che Baldelli venga sorpreso in Galleria a distribuire volantini anarchici e fermato. L’intervento del padre, proprietario dell’albergo Brera, avrebbe fatto passare sotto silenzio il fatto, ma ancora una volta viene indotto a recarsi all’estero. Lasciata l’Italia, si stabilisce nel Surrey, a un’ottantina di chilometri da Londra, e inizia a insegnare latino e francese alla Frensham High School presso Farnham. Nel 1938 tuttavia è in Francia, dove richiede il rinnovo del passaporto. Per quanto le fonti di polizia continuino a dichiarare che serba “regolare condotta”, testimonianze di amici e parenti lo vogliono in Spagna, a Barcellona, da cui sarebbe fuggito all’arrivo delle truppe franchiste, ritornando via mare in Inghilterra nel luglio 1939. Inserito nell’ambiente antifascista londinese, all’indomani dell’ingresso italiano in guerra nel giugno 1940, B. subisce la sorte di circa 4.000 italiani, fascisti e antifascisti, e viene internato. Imbarcato alla volta del Canada sulla Arandora Star, una nave da crociera senza contrassegno della Croce Rossa e con tanto di filo spinato a bordo, salpata il 30 giugno con un carico di oltre 1.600 persone tra equipaggio, soldati, internati italiani e tedeschi (rifugiati ebrei compresi) nonché prigionieri di guerra tedeschi, è fortunatamente in coperta quando la nave, in rotta verso in nord dell’Irlanda, viene silurata da un U-Boot tedesco. Salvato, con pochi altri superstiti, dopo sei ore e mezza di permanenza in mare da una nave da guerra canadese, viene trasferito in Scozia, dove sbarca il 3 luglio. Ma già l’11 luglio è nuovamente reimbarcato sulla Dunera alla volta dell’Australia, con altri 2.100 deportati, e internato in un campo di lavoro. Per quattro anni si sposta da un campo all’altro e “irriducibilmente ottimista”, organizza “conferenze, competizioni sportive, circoli di studio e rappresentazioni teatrali” Liberato nel 1944, rimane un anno in Australia come taglialegna, rientrando poi in Inghilterra, dove trova impiego come professore di latino in una scuola privata. Accanto all’attività di insegnante, poeta e drammaturgo, B. prosegue quella di militante anarchico. Nel 1958 presiede il Congresso anarchico internazionale, tenuto a Londra sul finire di luglio, e diventa segretario della International Anarchist Commission, assolvendo tale funzione fino al 1966. Muore a Southampton (Gran Bretagna) il 3 novembre 1986.
Annotazioni: Scheda biografica che include informazioni tratte dal Dizionario Biografico on line degli Anarchici Italiani URL https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/12936-baldelli-giovanni?i=7 consultata il 5 maggio 2022
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