Velotto Salvatore nato il 18 ottobre 1899 a Napoli nel quartiere Barra. Calderaio, meccanico e venditore ambulante, Comunista. Iscritto al Partito Comunista d’Italia dalla sua fondazione nel 1921. Denunciato per aver scritto in strada nel marzo 1923, frasi inneggianti al comunismo, è arrestato il 28 settembre 1924 mentre esce dalla casa di Bordiga. Incarcerato nel novembre 1924 per aver lanciato grida sediziose e partecipato a scontri con la forza pubblica durante i funerali del comunista Raffaele Perna, viene poi condannato in contumacia a 9 mesi di reclusione. Perseguitato dalla polizia fascista nel 1926 emigra clandestinamente in Francia stabilendosi a Marsiglia con documenti falsi aderendo alla frazione bordighista. Espulso dal paese nel 1930 si porta in Belgio, Germania e Lettonia. Allo scoppio della guerra in Spagna si porta a Barcellona nell’agosto 1936 con altri otto bordighisti. Si arruola nella Colonna Lenin del POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista), piccolo partito comunista antistalinista, raggiungendo il fronte il 29 agosto 1936. Combatte sul fronte di Huesca nell’artiglieria del POUM con Enrico Cesarin. Rientrato in Francia in data ignota viene arrestato in quanto privo di documenti e condannato a 3 anni di detenzione nella prigione della Santè di Parigi per non avere ottemperato un precedente decreto di espulsione. Tradotto in Italia nel 1942 è arrestato alla frontiera e deferito alla Commissione Provinciale di Napoli che lo assegna la confino all’isola di Ustica e successivamente nel campo di Fraschette di Alatri (Roma), Liberato alla caduta del fascismo nell’agosto 1943. Nessuna ulteriore notizia.