Guisco Spartaco di Antonio e Manzotti Alderis, nato il 20 ottobre 1912 a Precotto (Milano). Imbianchino, comunista. Il padre meccanico di professione e anarchico di idee, fugge in Francia nel 1923 in seguito all'avvento al potere di Mussolini. Sua moglie e i quattro figli: Spartaco, Ernesta, Ereno e Ideal lo raggiungono nel 1925. Si stabiliscono a Villeparisis (Seine-et-Marne). Spartaco frequenta le scuole in Italia e, quando arriva in Francia, inizia subito l'apprendistato da imbianchino e decoratore. Il 14 marzo 1942 i Guisco, naturalizzati francesi, ottengono la cittadinanza. Dopo tale data Spartaco presta il servizio militare in un battaglione di “Cacciatori” di fanteria, di stanza a Remiremont (Vosgi). Al suo ritorno nella vita civile, si stabilisce a Parigi, nel 14. arrondissement e inizia la militanza nel PCF. In particolare ha rapporti con Henri Rol-Tanguy, futuro comandante di compagnia in un battaglione, della XIV Brigata Internazionale “La Marseillaise” durante la Guerra Civile Spagnola. In questo periodo si sposa con Thèrese e con lei ha un figlio, Pierre. Il primo di ottobre del 1936 è tra i primi a recarsi in Spagna per combattere in difesa della Repubblica spagnola. In quel contesto è conosciuto con il suo nome di nascita, cioè Spartaco. Intorno alla metà di ottobre del 1936 si progetta la costituzione delle Brigate Internazionali; la prima di esse, con il numero ordinale XI, si compone di tre battaglioni: l’”Edgard Andre”, il ”Dombrovsky” e la “Commune de Paris”, al cui è inquadrato Guisco. Comandante di questa unità è il generale Klèber, commissario politico Giuseppe di Vittorio” Mario Nicoletti”. L’8 novembre 1936 11. Brigata Internazionale sfila in parata nella Gran Via di Madrid fra due ali di folla esultante. Il giorno successivo si verifica l’attacco frontale su Madrid da parte delle truppe franchiste, che si svolge nella zona periferica della capitale denominata Casa de Campo. In quel giorno l’XII è tenuta di riserva nel Parque del Oeste e il 10 fronteggia il nemico, a Casa de Campo e a Molino de Viento. Nei giorni successivi gli scontri si spostano nella zona della Città Universitaria, a Puerta de Hierro e a presidio dei ponti sul Manzanares attaccati dai franchisti. Successivamente si ha un’attenuazione delle operazioni militari, che però riprendono con grande vigore il 29 novembre. In questa data l’attacco franchista parte dal Monte Garabitas verso Numera e Pozuelo de Alarcon; il 13 dicembre gli scontri si spostano a Boadilla del Monte: Guisco partecipa a tutti questi combattimenti. Il 4 gennaio del 1937 Spartaco con la Brigata è impegnato nel combattimento di El Plantìo nel quale è ferito ad una spalla. La ferita subita non è grave, dato che lo si trova presente con la sua unità nella battaglia del Jarama, nella quale il 12 febbraio del 1937 resta ferito per la seconda volta ad un polmone. Tra l’aprile del 1937 si attua la ristrutturazione dell’esercito repubblicano spagnolo, permesso da una sorta di tregua non dichiarata, che si attua tra le parti in conflitto. In questo contesto i franchisti allentano la pressione su Madrid, impegnandosi maggiormente sul fronte nord. Per converso i comandi repubblicani attuano manovre diversive su altri fronti, per alleggerire la pressione franchista sul nord. Spartaco ristabilitosi e rientrato nel Battaglione, combatte nello scontro di Valsain, nei pressi di Segovia, in cui il 30 maggio del 1937 è ferito per la terza volta all’addome. Il 15 giugno 1937 Spartaco con il grado di tenente e come comandante di una compagnia del suo battaglione partecipa alla battaglia di Huesca (Aragon), nel corso della quale è ferito per la quarta volta al naso. La sequenza di ferite subite fa ritenere opportuno ai comandi delle brigate internazionali di preservare un quadro prezioso: lo convocano al Quartier generale di Albacete e gli affidano vari incarichi di responsabilità e fiducia. Nel 1938 per un breve periodo Spartaco rientra nella XIV Brigata Internazionale “La Marseillaise, con le funzioni precedenti. Successivamente è inviato e inserito nei ranghi del Commissariato della 45ª Divisione fino al ritiro delle Brigate Internazionali di fine settembre del 1938. È probabile che rientri in Francia nell’ottobre successivo, per la considerazione di cui gode come possibile quadro di partito; non ha comunque difficoltà a rientrare in territorio francese come cittadino di questa nazione. Nel giugno 1939 Spartaco Guisco, è nominato segretario di una cellula del PCF del 14° arrondissement di Parigi. All’inizio di settembre del 1939, scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, è mobilitato in un reggimento di fanteria, nel quale è discriminato perché “rosso e interbrigatista”: dimostra in seguito il suo valore nei combattimenti della primavera del 1940 contro l’invasore tedesco, due volte citato nell’ordine del giorno del suo reggimento, è insignito della “Croix de Guerre” con due stelle di bronzo. Ereno Guisco, suo fratello minore, cade il 9 giugno 1940 nei combattimenti sull'Aisne. Smobilitato nell’estate del 1940, Spartaco Guisco è tra i primi militanti a partecipare alla resistenza armata all'interno dell'Organizzazione Speciale (OS) creata dal Partito Comunista. Il 20 ottobre 1941, OS progetta una azione terroristica da compiere contro le truppe occupanti. Il nucleo resistenziale comandato da Spartaco, è costituito da Gilbert Brustlein e Marcel Bourdarias, entrambi ex combattenti antifranchisti in Spagna, del “Bataillons de la Jeunesse”. Gli obbiettivi sono far deragliare un treno di soldati tedeschi in licenza e abbattere un alto ufficiale tedesco. L’azione non ha l’effetto sperato dato che riescono solo a danneggiare la via ferrata; mentre separatamente si stanno dileguando, Spartaco e Brustlein s’imbattono in due ufficiali nazisti. Brustlein fa fuoco e abbatte a revolverate uno dei due, il Feldkommandant della città di Nantes, il tenente colonnello Hotz. Si scatena immediatamente, da parte della polizia tedesca e francese, la caccia ai “comunisti terroristi” responsabili a detta loro di azioni criminose. All’inizio del 1942 riescono ad arrestare diversi “maquisards” e il 9 febbraio anche Spartaco Guisco fermato, a Parigi, in rue de la Gaieté, assieme a tale Louis Marchandise. Tradotto in caserma, gli trovano addosso degli schemi per azioni dinamitarde, da compiere lungo le ferrovie, è arrestato e ferocemente torturato. È tra coloro che vengono giudicati dalla Corte Marziale tedesca nel cosiddetto “Procés de la Maison de la Chimie”, dal 7 al 14 aprile del 1942. I nazisti non scoprono la sua partecipazione alla guerra di Spagna e all’azione di Nantes, ma è comunque condannato a morte, con altri 22 compagni. Tre giorni dopo la fine del processo, il 17 aprile del 1942, è fucilato al Poligono del Mont Valérien assieme a Riccardo Rohregger, commissario politico della Brigata Garibaldi in Spagna e Mario Buzzi un antifascista di Udine. Il corpo di Spartaco è sepolto dai suoi carnefici nel Cimitero parigino di Ivry. Lascia la compagna Thérèse ed il piccolo figlio Pierre. Thérèse muore nel 1944. Il 25 luglio del 1945, la sorella Ernesta Guisco firma la richiesta di esumazione al municipio per poter portare le spoglie del congiunto in altra sepoltura. La richiesta rimane a lungo inevasa per un’accusa riguardante il comportamento di Spartaco sotto le torture nel corso degli interrogatori, solo l’8 ottobre del 1947 i resti mortali di Spartaco vengono tumulati nella tomba di famiglia a Villeparisis (Seine-et-Marne). Spartaco Guisco è definitivamente riabilitato a più di cinquant’anni dalla sua morte. Il 29 agosto 1996, il Dipartimento per gli Affari dei Veterani riconosce a Spartaco di essere "Morto per la Francia" e il 23 settembre 1999 la qualifica di combattente volontario della Resistenza. Il suo nome è scritto su di una targa scoperta il 5 maggio del 2001 a “la Maison de la Chimie” apposta a la memoria di 23 resistenti comunisti che furono condannati a morte nell’aprile del 1942. Il suo nome compare anche su di una stele ubicata nella cittadina di Villeparisis e su di una targa messa a Nantes in rue Roi Albert, luogo dell’esecuzione di Karl Hotz.
Annotazioni: Scheda biografica preparata da Augusto Cantaluppi per il suo libro La ringhera, antifascsisti milanesi nella guerra civile spagnola,sulla base delle seguenti fonti consultate: Fonti: Fondo Giampaolo Giordana c/o INSMLI – Fondo Augusto Cantaluppi c/o INSMLI – RGASPI IK 545 6 495 – Le Maitron Dictionaire biographique Fusillés Guillotinès Exècutès Massacrès 1940-1944 in http://maitron-fusilles-40-44.univ-paris1.fr/
Commenti