Dotto Michele di Antonio e di Anna Viale, nato il 15 giugno 1904 a Entracque (Cuneo), in Frazione Piano – Tetti Long, socialista. Di professione contadino e allevatore, nell’emigrazione dovrà lavorare soprattutto come minatore. Chiamato a prestare il servizio militare nella prima metà degli anni ’20, è arruolato nel Corpo dei Carabinieri Reali. Poco dopo il congedo (probabilmente nel corso del 1927) espatria in Francia. Non conosciamo le modalità del suo espatrio, tuttavia, a giudicare dalla rapidità con cui viene iscritto nella Rubrica di frontiera per l’arresto, è lecito pensare ad un espatrio clandestino. Tempo dopo, in ragione di una Legge francese del 1927 (a favore della naturalizzazione e dell’integrazione dei lavoratori stranieri), nel corso del 1930 diventa cittadino francese. Si stabilisce a Montauroux (Var), dove il 7 giugno del 1930 sposa la sedicenne Margherita Rostagno, cittadina francese nata a Montauroux nel 1914 da genitori italiani emigrati. Nel 1933 la famiglia si allarga con la nascita di un figlio, il piccolo Antoine. Prima di passare il confine per stabilirsi stabilmente oltralpe Michele Dotto per un breve periodo di tempo si era iscritto al PNF (Partito Nazionale Fascista), un passo quasi obbligato anche per gli antifascisti più tiepidi e rassegnati, quelli che aspiravano prevalentemente a vivere tranquilli. La cosiddetta tessera del pane gli era stata successivamente ritirata, quando la sua fedina penale era stata macchiata da un precedente tentativo di espatrio clandestino. Rispondendo all’appello della sezione di Tolone del SRI (Secours Rouge International), in data non nota decide di partire volontario da Marsiglia per la Spagna repubblicana. Non sappiamo di quali unità abbia fatto parte né su quali fronti Dotto abbia combattuto: nel fascicolo a lui intestato, conservato a Roma all’ACS-CPC il Direttore - Capo Divisione della Polizia Politica (sulla base di alcune informative provenienti dai Regi consolati d’Italia), il 26 ottobre del 1938 lo definisce giovane miliziano, volontario nelle Brigate internazionali. È dunque lecito immaginarlo incorporato in una unità della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Dal solerte ed informato funzionario si apprende anche che il volontario di Entracque aveva fatto ritorno in famiglia a Montauroux poco prima della data di quell’informativa, mentre in Catalogna andavano scemando i fuochi della battaglia dell’Ebro e prendevano avvio il ritiro dai fronti e la smobilitazione dei volontari stranieri delle Brigate Internazionali. Nel dicembre dello stesso anno Michele Dotto (evidentemente sfuggito al fermo ed all’internamento nei campi francesi), viene sorpreso dalla polizia fascista e dalla Milizia confinaria al posto di frontiera di San Dalmazzo di Tenda, mentre cerca di introdursi clandestinamente nel Regno. Controllato e trattenuto in carcere per alcuni giorni, deve essere rimesso in libertà poiché è cittadino francese, ma viene immediatamente espulso dal territorio italiano. Tornato a Montauroux, vive con la moglie ed il figlioletto al n.14 di rue Eugène Segond. Allo scoppio della 2. Guerra Mondiale é mobilitato nell’esercito francese e nel 1940 é chiamato alle armi, soldato nel 426. Regiment de de Pionniers. Presumibilmente ferito nel corso d’uno scontro di pattuglie sul fronte orientale dei Vosges, muore in ospedale a Dijón (Côte-d’Or) alle 19 del 10 maggio 1940, nella fase finale della cosiddetta guerra di posizione, un mese esatto prima dell’aggiramento della Linea Maginot e della occupazione nazista della Francia.
Annotazioni: Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 1857, fascicolo 40238) ,
Archivio del Comune di Entracque, Archives de la Mairie de Montauroux – État Civil, Archives de la famille Dotto – Montauroux
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