Calegaris Arturo Isidoro Enrico di Enrico e Mazzaretto Anna, nato a Pinerolo (Torino) il 15 luglio del 1889, antifascista. Di professione autista e meccanico. In molte carte è chiamato anche Callegaris o Callegari. Espatria in Francia con tutta la famiglia (modalità non note) il 30 ottobre del 1896, all’età di poco più di 7 anni, si stabilisce a Marsiglia (Bouches-du Rhône). Rientrato nel Regno negli anni successivi (probabilmente perché chiamato alle armi per la 1. Guerra mondiale), nel corso del 1921 viene fermato durante una indagine di polizia ed arrestato con l’accusa di ricettazione. Processato poco tempo dopo, il 16 novembre dello stesso anno la Corte di Appello di Torino lo condanna ad 1 anno di reclusione ed a Lire 1.000 di multa. Il 15 agosto del 1922 si sposa a Torino con una cittadina spagnola, Dolores Arbos Solé di José e Tecla Solé, ricamatrice nata a Barcellona (Catalogna) il 18 luglio 1890 e conosciuta sei mesi prima nel corso di un viaggio di lavoro nella capitale catalana. Poco dopo il matrimonio i due lasciano il capoluogo piemontese per trasferirsi a Barcellona dove vivono al 341 di Calle Castillejos. Ad anni di distanza i caporioni fascisti dello squadrismo torinese più violento accusano Calegaris di aver preso parte nel corso del 1922 ad un efferato delitto politico, le cui vittime sarebbero stati due squadristi neri, uccisi e fatti scomparire negli altiforni delle Fonderie Nebiolo. In seguito verrà tuttavia prosciolto da un’accusa rivelatasi completamente inventata. Non abbiamo informazioni sulla vita di Calegaris a Barcellona tra fine 1922 e luglio del 1936, quando ha inizio la guerra civile di Spagna. Sul declinare della guerra, nel febbraio 1939, la famiglia subisce una traumatica separazione: Arturo riesce a riparare in Francia nel corso della retirada, ma é internato in un campo dei Pirenei Orientali per poi essere rinchiuso nel campo di Gurs (Basses Pyrénées) nel corso del 1940. La moglie invece rimane imbottigliata a Barcellona, non riesce più a guadagnare la frontiera e la polizia politica franchista la trae in arresto l’8 aprile del 1939. Accusata non si sa ben di cosa ed imprigionata senza processo, rimane in carcere fino al proscioglimento, che arriva inopinatamente (così com’era arrivato l’arresto) il successivo 19 settembre. Rimessa in libertà, le vengono tuttavia espropriati l’alloggio maritale con tutti i beni in esso contenuti e deve adattarsi a vivere presso conoscenti, in Calle Torrente de las Flores, 12. Di lei non si hanno altre notizie. Il 27 gennaio del 1940 il Regio Consolato di Italia di Pau (Pyrénées Atlantiques), nei cui paraggi si trova il Campo di internamento di Gurs, segnala alle Regie autorità della provincia di Torino (Regia prefettura e Regia questura) che durante la guerra civile spagnola Arturo Calegaris avrebbe partecipato a tutta la rivoluzione, appartenendo alle pattuglie di controllo e che anche attualmente, (benché internato) svolgerebbe attivissima propaganda antifascista. In Italia intanto viene iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto. Dall’Agente Consolare di Pau sappiamo ancora che Calegaris lascia Gurs nella prima metà del ’40, precettato in una Cte (Compagnie de travailleurs etrangers) destinata al Moulin de Torpa, Noord-peene-Arneke, nel Dipartimento del Nord, per lavori di fortificazione alle frontiere. Qui viene sorpreso dall’ attacco nazista del giugno del 1940 e dalla disfatta dell’esercito francese. É fatto prigioniero dai germanici nei pressi di Dunkerque e dopo essersi qualificato come cittadino italiano, chiede di essere rimpatriato a Torino. Da allora nessun’altra notizia.
Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio Centrale dello Stato – Roma, (Casellario Politico Centrale, Busta 948, fascicolo 122000), Archivio Centrale dello Stato – Roma (K1 –b45), Archivio Andrea Andrico – Borgo San Giacomo (Brescia), Archivio di Stato Civile del Comune di Pinerolo
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