Arrighelli (secondo Giampaolo Giordana sulla base di documento RGASPI, il cognome vero è Airoldi) Francesco Alessio di Silvio e di Biava Maria, nato il 22 giugno del 1914 nella frazione Malvino del comune di Sardigliano (Alessandria). Studia all'Istituto commerciale Ragioneria fino al quarto anno. Disoccupato vive a Milano in una pensione di Via San Martino. Il padre sarebbe stato ucciso dai fascisti nel 1922. Si mantiene a quanto pare con i proventi della vendita di un terreno al paese natio. Espatria in Francia a Parigi il 26 giugno del 1937 grazie a un passaporto collettivo, rilasciato per il viaggio organizzato per l’Esposizione Universale di Parigi. Abbandonata la comitiva alla prima occasione e attratto dal balenare di una possibile occupazione, prospettatagli da un italiano conosciuto occasionalmente (tale Bruni), non rientra in Italia per il timore delle conseguenze. Al Café Paris di Boulevard Bonne Nouvelle suggeritogli da altri connazionali, un altro italiano, un milanese testé conosciuto gli propone una visita alla Maison des Syndicats, in rue Mathurin Maureau, nell’ intento di arruolarsi per la Spagna rossa. Il 19 luglio il nostro giovane si presenta, si arruola e parte la sera stessa da Parigi per Carcassonne, in compagnia di altri volontari (tra questi denuncerà poi il militante comunista Edgardo Mutti di Sarezzano (?), non lontano da Tortona, appena giunto in Francia dall’Uruguay (proprio quel 19 luglio Edgardo Mutti, già da tempo al fronte, veniva ferito in combattimento a Brunete: non poteva dunque essere su quel treno); l’elettricista genovese Carlo Spallarossa (che era al fronte in Spagna già dal 23 maggio precedente) ed il cameriere di Omegna Renato Preti, anch’ egli rimasto privo di occupazione). Tutte queste informazioni, ovviamente un po’ sintetizzate, sono tratte dalla lunga dichiarazione, di ben cinque pagine, che verrà resa in seguito dall’Arrighelli alla polizia: Attraversati clandestinamente i Pirenei, il volontario, giunge a Figueras e poi ad Albacete (Murcia) il 27 luglio 1937, viene inviato a Madrigueras per un minimo di addestramento alle armi ed infine aggregato il 18 agosto alla 2. Compagnia, 2. Battaglione della 12. Brigata Internazionale Garibaldi operante sul fronte di Farlete (Aragona). Impiegato per impiantare una linea telefonica, inizia a chiedere ripetute visite mediche che gli valgono un periodo di riposo a Castelnau e alcuni ricoveri in svariati ospedali, a Tarragona, Benicàssim, Murcia ed Albacete. A suo dire, proprio in quest’ultima località fa conoscenza con Mario Alcaino (figlio di un sovversivo, già disertore del 77. Reggimento Fanteria nel 1935 e appartenente, nell’ottobre del 1936, alla 2. Compagnia del Battaglione Garibaldi). Questi, personaggio all’apparenza poco attendibile, gli riferisce confidenzialmente di aver orecchiato una conversazione delicata nell’anticamera di un non meglio specificato Ufficio Quadri. Oggetto della conversazione era l’invio in Italia di militanti, incaricati di compiere attentati. Alcaino lo invita alla diserzione e lo aiuta a nascondersi nel villaggio della moglie spagnola in attesa di poter raggiungere la Francia. I due restano nascosti fino al 17 dicembre del 1938 quando, con moglie e figlio di Alcaino, partono per la Francia. Il 19 gennaio del 1938, passato il confine, si dirigono su Parigi. Le autorità repubblicane lo considerano un agente dell’OVRA infiltrato in Spagna. Giunti a Parigi (sorvolando su alcuni passaggi, leggibili nella dichiarazione), Arrighelli vorrebbe ottenere la riabilitazione e pertanto si affida ai buoni uffici e ai suggerimenti di un agente fascista, il giornalista Cortassa: questi, contattati i rappresentanti diplomatici franchisti, gli suggerisce di ritornare a Hendaye, al confine con la Spagna, per cercare di arruolarsi nel CTV (Corpo truppe volontarie) o in alternativa, nel Tercio de Extranjeros. Passato il confine a Irun (Guipuzcoa) il 7 maggio 1938, Arrighelli ci prova ma viene invece tratto in arresto (ed è ancora detenuto all’inizio del mese successivo). Mancano notizie per molti degli anni successivi in particolare su cosa abbia fatto nel periodo della guerra partigiana e nel dopoguerra. Muore a Genova il 25 gennaio del 1975. Nell’Archivio AICVS dell’Istituto Parri è conservata la tessera ferroviaria del volontario.
Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a maggio 2013, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 10, fascicolo 67), documento con fotografia, Archivio Istituto Storico Regionale “Parri” – Bologna, Archivio del Comune di Rho (MI), Carte Fondo Agostino Casati. (Nulla in ACS-CPC, Roma. Probabile fascicolo in ACS-Polizia Politica).
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