Zitter Carlo di Pietro e Pipp Luigia, nato il 5 febbraio 1907 a Gorizia. Fabbro, comunista. Frequenta la scuola elementare. Di sentimenti antifascisti già in Italia, viene schedato e segnalato come "lettore di giornali estremisti". Nel 1929 espatria clandestinamente in Svizzera; poi si porta in Francia, a Parigi dove è membro della Gioventù Comunista dal 1924 al 1932, come segretario di cellula. Poi nel 1932 si iscrive al Partito Comunista Francese ed è responsabile del gruppo giovanile comunista di lingua italiana a Parigi. Arrestato il 27 ottobre 1930 insieme a Plinio Lario, perchè trovati in possesso di una bomba che volevano far esplodere nella sede del Fascio di Parigi e condannato a 18 mesi di carcere. Liberato nel febbraio 1931 viene espulso dalla Francia il 9 dicembre, ma rimane clandestino in Francia con falso nome di Mario Bensoncini, poi nel 1933 è inviato in Unione Sovietica dove frequenta la scuola leninista dal 1933 al 1935 e opera come istruttore politico al Club Internazionale dei marinai di Nicolaiev. Il 17 febbraio 1937 giunge in Spagna alla scuola allievi ufficiali e in seguito viene assegnato al 3. battaglione della brigata Garibaldi, col grado di tenente e poi al battaglione di Stato Maggiore, come comandante dei portaordini. E’ presente sui fronti di Huesca e Brunete a Villanueva della Cañada, poi nel 1938 è a Figueras, responsabile del Servizio personale della Delegazione delle brigate e attivo nel SIM (Servicio Informaciòn Militar) delle Brigate Internazionali e poi all'ufficio ricezione volontari di Figueras. Risulta anche ferito in data e località imprecisata. In Italia è iscritto il 22 aprile 1937 nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento di arresto. Nel dicembre 1938 è al centro di smobilitazione di Torellò e in seguito passa in Francia ai primi del 1939 ed è internato ad Argelès. Nel marzo del 1939 è ricoverato all'ospedale della Pietà di Parigi per i postumi della ferita. In giugno rientra in URSS con un convoglio di feriti della guerra di Spagna dove si stabilisce sotto il nome di “Carlo Bersoncini”. Risulta deceduto a Stalingrado nel marzo 1942.

Annotazioni: Il suo nominativo è presente nel Bollettino delle ricerche, Supplemento sovversivi (0659/37 e 0240/40). Secondo un documento contenuto contenuto in INSMLI, fondo Cantaluppi, f. 25, il suo nominativo si troverebbe in pubblicazioni del Ministero dell\\\'Interno \\\"iscritto R. F. e B. R. per arresto R. F. pag. 763 B. R. anno 1937 N. 0659\\\".