Stroppolo Giordano Giovanni, di Valentino e Stocco Maria, nato il 9 ottobre 1906 a Castions di Strada (Ud). Nasce in un piccolo paese contadino situato nella bassa pianura friulana, da cui emigra giovanissimo in Francia, probabilmente nel 1922, assieme al padre Valentino ed al fratello Attilio stabilendosi a Longlaville (Meurthe et Moselle). Nel 1926 il padre rientra in Italia, Attilio parte per il Sud America ed anche Giordano, ormai ventenne, si allontana da Longlaville; lo troviamo l’anno successivo nel vicino comune di Herserange. In questi anni la vita di Giordano, giovane lavoratore emigrante, è piena di curiosità ed interessi. Muratore, frequenta corsi di clarinetto e corsi di esperanto per corrispondenza assistendo anche al Congresso esperantista tenuto a St. Etienne il 31 marzo 1929. Politicamente è antifascista, e simpatizza per il Partito Comunista di Francese - (Sezione dell’Internazionale Comunista). Al suo arrivo a Herserange, nel 1927, il Consolato italiano di Nancy segnala alla polizia fascista che Giordano svolge attività comunista, e risulta membro del Groupe Italien du Travail. In realtà si dimostra un comunista poco ortodosso, e non disdegna di stringere amicizia con anarchici e trozkisti. E’ di quegli anni la sua amicizia con Augusto Mougeot, sua moglie Berthe ed i due figli, residenti allora a Longwy. Auguste, dal passato anarchico, era divenuto dopo la prima guerra mondiale un comunista molto critico tanto da avvicinarsi alle organizzazioni trozkiste. Nel 1934 Giordano si sposta nella regione parigina, nella Ile-de France stabilendosi a Rueil (Seine et Oise) dove studia disegno e scultura alla scuola di Belle Arti. Nel settembre 1936 parte per la Spagna ed è arruolato nel battaglione Garibaldi, 1. compagnia. Il 21 novembre è ferito all’avambraccio destro sul fronte di Madrid, a Casa de Campo, durante l’assalto alla “casa bianca”. Viene ricoverato in vari ospedali (Hellin - Albacete, poi da febbraio a giugno 1937 a Benicàssim, infine Murcia) sino al mese di dicembre 1937. Nel gennaio 1938 è inviato alla scuola per artiglieri di Almansa per un mese e poi assegnato alla Batteria Rosselli, dell’Artiglieria Internazionale, reparto con comandi italiani e composizione internazionale. Combatte sui fronti di Teruel e del Levante sino alla fine della guerra. Nel febbraio 1939 gli uomini della batteria sono trasportati via mare in Catalogna e di qui escono dalla Spagna assieme a centinaia di migliaia di esuli, militari repubblicani e popolazione civile. Viene internato dapprima nel campo di Argelès (Pirenei Orientali) e poi di Gurs (Bassi Pirenei). A Gurs realizza alcuni disegni ed una serie di oggetti di indubbio valore artistico. Nel 1940 esce dal campo per arruolarsi nelle Compagnie di Lavoro per Stranieri, ma in seguito all’armistizio tra Francia e Germania è rimesso in libertà. Sistabilisce così a Bagnolet presso lo zio Giovanni Franchini. In questo periodo si unisce a Pia Salati, nata a Nerviano degli Arduini (Parma) nel 1923, naturalizzata francese. Il 27 maggio 1942 è arrestato dalla polizia francese per ordine dei nazisti in quanto ex – combattente di Spagna, ed è rinchiuso dapprima al forte di Tourelles, poi internato al campo di Rouillé in ottobre. Infine, l’anno successivo, nel novembre 1943, è trasferito al campo di Voves, campo per detenuti politici e per “indesiderabili”. La notte tra 4 e 5 maggio quarantadue internati, tra cui Stroppolo, evadono attraverso un tunnel di 184 metri di lunghezza scavato a partire dal reparto docce. L’evasione era stata organizzata dal Partito comunista, che all’interno del campo aveva conquistato una forte influenza. Stroppolo può così unirsi alle formazioni del maquis nella regione parigina. Stando alle carte della polizia francese sarebbe responsabile per la città di Parigi degli FTP italiani. Sappiamo che fa parte dei garibaldini dell’XI Arrondissement di Parigi e che risulta ferito il 25 agosto 1944 durante la presa della caserma Prince Eugéne in Place de la République. Lo stesso mese è nominato segretario aggiunto dell'Union de la Jeunesse Italienne sempre a Parigi. E’ anche redattore capo della rivista antifascista “La Voix de Jeune Italien”, pubblicata a cura della Union de la Jeunesse Italienne. Il periodico continuerà ad uscire anche dopo la liberazione di Parigi, sino al maggio 1945, con il compito di propagandare i valori della Resistenza franco – italiana anche dal punto di vista culturale, e di superare le divisioni indotte dal fascismo tra i popoli dei due paesi. Nel dopoguerra fa parte della segreteria del Centre d’Action et de Défense des Immigrés (CADI). Assieme a Pia si trasferisce a Creteil nella regione dell’Ile de France, dove muore nel 1958.

Annotazioni: Biografia di Marco Puppini realizzata sulla base dela documentazione fornita da Giordano Bruno Stroppolo, figlio di Giordano. Anche: Eva Pavone, Gli emigrati antifascisti italiani a Parigi, tra lotta di Liberazione e memoria della Resistenza, tesi di dottorato presso l’Università agli Studi di Firenze, a.a. 2010 – 2013