Spinelli Veniero di Carlo e Ricci Maria, nato il 18 settembre 1909 a Roma. Impiegato. comunista. Di famiglia socialista aderisce all’organizzazione giovanile comunista quando il fratello di Altiero viene condannato a 17 anni dal Tribunale Speciale. Trasferitosi a Torino per lavorare alla FIAT, entra a far parte dell’organizzazione giovanile comunista. Viene arrestato nel luglio 1931 per attività è antifascista, ed è condannato il 25 gennaio 1932 dal Tribunale Speciale a sei anni di reclusione ed alla interdizione perpetua dai pubblici uffici ed a tre anni di libertà vigilata. Amnistiato nel carcere di Civitavecchia l’11 novembre dello stesso anno per il decennale della marcia su Roma. Il 23 maggio 1933 Spinelli viene sottoposto ad ammonizione perché "pericoloso per l'ordine politico dello Stato". Il 6 ottobre espatria clandestinamente raggiungendo Parigi dove entra subito in contatto con ambienti antifascisti. Dal '34 si è espulso dal Partito Comunista per dissensi sulla questione meridionale e dopo aver aderito alla Lega Comunista Internazionalista, entra nel gruppo trotskista di Nicola Di Bartolomeo “La Nostra Parola”, che confluisce nel Partito Socialista con l’obiettivo di orientare il partito in senso rivoluzionario. Si iscrive alla sezione parigina “Filippo Turati” e partecipa ai dibattiti politici sostenendo la necessità di un’azione più decisa contro l’aggressione italiana all’Etiopia. Per sostenere le sue pessime condizioni economiche scrive sul “Nuovo Avanti” con lo pseudonimo di Spartaco Travaglia. E’ tra i primi volontari a recarsi in Spagna allo scoppio della guerra civile col nome di “Juan Rodriguez Torrete” partendo il 28 luglio 1936 con un piccolo gruppo di volontari tra cui il pilota Giordano Viezzoli. All’aeroporto di Barajas, presso Madrid, apprende rapidamente le nozioni basilari per operare in aviazione. Fin dall'agosto del 1936 è infatti nella Squadriglia “España” organizzata dallo scrittore francese Andrè Malraux come mitragliere col nome di battaglia di Juan Rodriguez Torrete. Vola sui bombardieri Potez 540 e partecipa fra l'altro al bombardamento dell'aeroporto franchista presso Olmedo che porta alla distruzione di quattro aerei da trasporto e di un deposito di carburante franchisti. Rientrato a Parigi nel settembre 1936, tocca a lui l’orazione funebre all’amico fraterno Giordano Viezzoli, caduto nel frattempo in Spagna. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruola nella Legione Straniera, ed all’invasione della Francia da parte dei nazisti ripara in Marocco a Casablanca da dove raggiunge clandestinamente gli Stati Uniti. Secondo un’altra fonte raggiunge invece il Messico grazie ad un visto ottenuto dal consolato messicano di Marsiglia su ordine del presidente messicano Làzaro Càrdenas, a seguito dell’intercessione del socialista torinese Francesco Frola. In ogni caso raggiunge gli Stati Uniti, dove secondo un confidente della polizia italiana si avvicina gli anarchici. Negli Stati Uniti continua la sua attività politica antifascista ed antinazista collaborando con l’Emergency Rescue Committee che riesce a portare in salvo dall'Europa artisti e intellettuali come Heinrich e Golo Mann, Chagall, Ernst, Werfel, Doblin, Alma Mahler. In quella sede conosce Ingrid Warburg che sposerà e porterà in Italia alla fine della guerra. Pur non essendo un cittadino statunitense nel 1943 viene autorizzato ad arruolarsi nell’esercito degli Stati Uniti come volontario e nel 1943 rientra in Italia con le truppe Alleate. Raggiunta Roma lascia l’esercito americano e si unisce alla Resistenza come partigiano sino alla fine della guerra. Secondo il fratello Altiero, dopo alla fine della guerra, Veniero incapace di attendere la smobilitazione, diserta conducendo una vita turbolenta nella capitale sino alla fine. Muore a Roma il 28 ottobre 1969.