Sobrato Daniele di Massimo e Grandis Melania, nato a Matìës/Mattie (Torino) il 31 marzo del 1902, in Borgata Valën/Vallone, antifascista. Appartenente ad una famiglia di montanari, agricoltori e allevatori, espatria clandestinamente in Francia poco più che bambino nel corso del 1914, certamente insieme a qualche familiare con cui si stabilisce a Marsiglia (Bouches-du-Rhône), dove inizia a lavorare come apprendista-fontaniere. In seguito, presumibilmente l’anno successivo, cambia lavoro iniziando una attività che l’accompagnerà a lungo, quella, piuttosto insolita per un montanaro, del marittimo. A dispetto della giovanissima età l’espatrio clandestino gli vale comunque l’insolita iscrizione nella Rubrica di frontiera, corredata da una fotografia, la sola fin qui ritrovata che lo ritrae nei panni di un adolescente. Nel corso del 1916 (anno in cui la fotografia compare in Rubrica), il quattordicenne valsusino trova il suo primo imbarco come mozzo sul piroscafo Italia, di proprietà delle Ferrovie dello Stato. L’Europa ed i suoi mari, ivi compreso l’Oceano Atlantico, sono già in guerra. Ad ogni modo la nave riesce a giungere nel porto di New York, dove Sobrato finirà per stabilirsi. Non abbiamo molte notizie sulla ventina di anni che trascorre negli Stati Uniti. Solo grazie a una lettera ai genitori (spedita dal porto francese di Le Havre il 4 agosto del 1939 e mai pervenuta a destinazione, perché intercettata dalla censura fascista) sappiamo in termini assai generici che a New York stava bene, che in tutti quegli anni aveva sempre lavorato come marittimo a bordo di navigli americani e che negli ultimi dieci anni era anche riuscito a mettersi in proprio armando un proprio battello. Nulla sappiamo di specifico su una sua militanza antifascista, in anni caratterizzati da ripetute battaglie per la liberazione di Sacco e Vanzetti negli anni ’20 e negli anni successivi dall’opposizione alle politiche mussoliniane, ma è certo comunque che l’antifascismo sia stato una importante connotazione nella vita di Daniele Sobrato. Tra la fine del 1936 e inizio dell’anno successivo, insieme ad un compagno di origine spagnola, parte volontario per la Spagna repubblicana, nel periodo di maggiore afflusso di volontari provenienti dal nord-America e della costituzione della 15. Brigata Internazionale Abraham Lincoln. Anche sul suo percorso in terra di Spagna non sappiamo granché, soltanto che viene incorporato in una unità delle Brigate Internazionali, molto probabilmente della Lincoln, a reclutamento preva-lentemente anglofono). Non abbiamo altre informazioni fino alla fine del 1938. Nell’ ottobre di quell’anno, dopo la smobilitazione ed il ritiro dai fronti dei volontari internazionali (con la battaglia dell’Ebro ancora in corso) ed un periodo di accantonamento nel Campo di raccolta di Torelló, Sobrato riesce a rifugiarsi in Francia. Nei primi mesi dell’anno successivo riesce a raggiungere Le Havre (Seine-Maritime), munito di documento di identità francese e nel grande porto del nord-est cerca in ogni modo di ottenere un visto per gli Stati Uniti, ma la documentazione in suo possesso è insufficiente. Mancano infatti il certificato di nascita ed il certificato penale, che Sobrato si affretta a richiedere al Comune di Mattie. Non li otterrà, ufficialmente poiché non richiesti tramite l’autorità consolare ma la motivazione addotta, benché formalmente ineccepibile é in realtà pretestuosa: il fatto è, come si può desumere da una coeva riservatissima della Regia Prefettura torinese, che Daniele Sobrato ha combattuto in Spagna nelle Brigate Internazionali. Quando ad agosto scrive un’altra volta ai genitori dopo cinque lunghi mesi di inutile attesa a Le Havre, è consapevole di dover ormai battere altre strade per cercare di tornare a New York. Non riuscirà più a riattraversare l’Atlantico: tuttavia non lascia nulla di intentato e verso la fine del 1939, a 2. Guerra Mondiale iniziata, lascia la Francia per il Belgio, dove spera di poter trovare un imbarco nei porti di Bruges o di Anversa. Rimarrà tra Fiandre e Vallonia fino al 7 marzo del 1940, data in cui riesce chissà come a procurarsi un imbarco su un piroscafo finlandese, il Leena (della società finnica di navigazione John Nurminen Oy: é fuochista di bordo e ad aprile del 1941 sbarca nel porto di Helsinki, in Finlandia. Poco più di un anno dopo, il 16 giugno del 1942, Sobrato é negli uffici della Regia Legazione d’Italia a Helsinki per richiedere il rilascio del passaporto e d’altri documenti utili al suo matrimonio con una cittadina finlandese, Elna Adele Nyberg (probabilmente vedova Farström) appartenente alla minoranza linguistica svedese. Sobrato lavora ininterrottamente per la John Nurminen Oy dal 7 marzo del 1940 al 3 maggio del 1943, quando cambia compagnia di navigazione passando alla Pesukharu Oy. Anche nel paese dei mille laghi però c’è una guerra, quella che vede la piccola Finlandia impegnata sui confini orientali contro il colosso sovietico. Nel 1945, chiusesi le ostilità con alcune concessioni territoriali, ritorna la pace, sia pure in un contesto che vede già un anticipo di guerra fredda. La famiglia di Daniele Sobrato si allarga: nascono due bambine, Carita Lea Marisca (5 gennaio del 1947) e Margareta Elisabeth (7 agosto del 1948). La tranquillità familiare però dura poco e Sobrato muore in circostanze poco chiare il 15 maggio del 1949. Il rapporto, in apparenza piuttosto reticente, del Dipartimento di Investigazioni Criminali si li- mita a scrivere che é morto per strada, senza aggiungere alcuna informazione su modalità, cause e natura della morte: più che per informare pare un rapporto redatto per nascondere. Poco dopo la sua morte le autorità finniche si affrettano, su istanza della madre (ma non sappiamo se in accordo con le autorità consolari italiane) ad affrontare la questione della nazionalità delle due bambine di Sobrato: con una fretta che può sembrare sospetta, a fine maggio del 1949 cioè poco più di 15 giorni dopo la morte del brigatista internazionale, alle piccole viene attribuita la cittadinanza finlandese.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato/Casellario Politico Centrale - Roma (busta 4851, fascicolo 139215, The National Archives of Finland / Information Service Unit (Carton Bg:140 - Elenchi cartacei degli stranieri), Archives of the Helsinki City Police (Bha:12 – (Elenchi cartacei dei permessi di lavoro), Archivio Istituto Storico Regionale Parri – Bologna, Archivio del Comune di Mattie (TO); Elencato quale combattente di Spagna nei Quaderni ANPPIA