Silla Giovanni Giuseppe di Pietro e Perucchini Maria, nato il 19 maggio 1883 a Baveno (Novara, oggi Verbania), in Oltrefiume, comunista. Di professione manovale, scalpellino e minatore. Celibe. Espatriato in Francia (modalità non note) nel corso del 1905, probabilmente dopo il congedo dal servizio militare, torna più volte in Italia, in particolare nel 1923 e 1924 (in questa ultima occasione per il funerale della madre). Torna ad espatriare clandestinamente e definitivamente nel 1926. Trova lavoro e casa a Nanterre (Hauts-de-Seine). Dopo l’ultimo espatrio viene iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto. Non abbiamo informazioni particolari sulla sua vita in Francia o sulla at- tività politica. Sappiamo solo che poco prima della partenza per la Spagna, versa in condizioni di estrema indigenza, tanto da lasciare alla moglie di un compagno i soli beni in suo possesso, un suo documento di identità ed una fotografia del padre 1937, arrivando a destinazione il 25 gennaio. E’ più che probabile però che questa data corrisponda al momento in cui venne aggregato al Battaglione italiano Garibaldi (o all’omonima 12. Brigata Internazionale Garibaldi). Un documento, conservato fra le carte milanesi dell’Archivio dell’Istituto Parri di Milano, informa che Silla é volontario in Spagna dal tardo autunno del 1936 e che dalla fine di dicembre fa parte della Compagnia italiana del Battaglione Dimitrov (15. Brigata Internazionale Lincoln), 4. Sezione, 1. Gruppo. Non sappiamo (possiamo soltanto supporlo) a quali combattimenti abbia preso parte, prima di quel 25 gennaio; dopo può esser stato impegnato sul fronte di Madrid e può senz’ altro aver combattuto nella battaglia del Jarama (7-22 febbraio del 1937). E’ferito in combattimento in data ed in località non nota ma nel febbraio del 1938 (un anno dopo) é segnalato al Campo Militar di Villa Maruja. Dopo la vittoriosa battaglia di Guadalajara (8-23 marzo) la Compagnia italiana, duramente provata a Morata de Tajuña, confluisce nella 12. Brigata Garibaldi. Non abbiamo informazioni sugli altri combattimenti cui può aver preso parte il maturo volontario di Baveno, benché sia presumibile abbia vissuto gran parte del ciclo di combattimenti sostenuti dalla brigata nel 1937 e nel primo scorcio dell’anno successivo. Malgrado vi siano documenti ed una fotografia (commemorativa di alcuni caduti provenienti da Nanterre) che sostengono fosse caduto, la realtà è un’altra: sicuramente ferito e forse anche disperso Silla tornò al reparto a guarigione avvenuta e nell’estate-autunno del 1938 combatté nella battaglia dell’Ebro (in cui forse venne ferito una seconda volta). Il 25 ottobre, proprio nei giorni del ritiro dai fronti e della smobilitazione dei volontari internazionali, Silla é ricoverato (o forse accantonato) all’Ospedale di Farnes de la Selva. Proviene dalla cittadina nord-catalana di Olot ed è ancora in ospedale il successivo 9 novembre. Risulta essere privo di documenti, che d’altronde di lì a poco non gli sarebbero più serviti: una testi- monianza attendibile di Bruna Scotti vedova Abruzzese, ricorda che la notizia sulla morte di Silla comparve su una cartolina commemorativa del marito della Scotti, Mario Abruzzese e ad altri, caduti effettivamente nella guerra di Spagna. Si può quindi confermare che Giovanni Silla muore durante la retirada (prima decade di febbraio del 1939), vittima di un mitragliamento dell’aviazione legionaria fascista. Con il consueto tempismo la polizia politica italiana lo iscriverà dopo più di un anno nel Bollettino dei Ricercati – Supplemento Sovversivi (schedina n. 0452/1940).

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 50, fascicolo 190), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 4805, fascicolo 140048), ArchivesBDI – Nanterre (MFM 880/44, Brigades Internationales, Fonds 545/ 3, 733, Archivio Istituto Storico Regionale Parri – Bologna, Archivio del Comune di Baveno * Testimonianza di Bruna Scotti Abruzzese (citata)