Siega Antonio di Leonardo e Spangaro Domenica Luigia, nato il 22 ottobre 1915 a Socchieve (Udine). Espatria giovanissimo, nel '26, per andare a lavorare in Francia. Si stabilisce a Nancy (Meurthe-et-Moselle), dove si occupa dapprima come muratore e poi in una fabbrica. Iscritto al sindacato CGT, entra nel 1934 a far parte della LIDU (Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo) e aderisce al movimento di Giustizia e Libertà. Nel settembre del '36, con una lettera di presentazione della LIDU, si reca al centro di reclutamento di Perpignano e di qui passa in Spagna. Assieme ad altri volontari antifascisti, dopo una breve sosta a Barcellona in attesa delle armi necessarie, raggiunge il fronte di Huesca, in Aragona, in ottobre. Assegnato alla Sezione italiana di Carlo Rosselli aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI, prende parte alla battaglia di Tardienta in novembre, fermandosi poi sulle posizioni tenute dalla colonna attorno a Huesca. In seguito, vista la relativa calma del fronte aragonese, Siega si unisce ad un gruppo in partenza per il fronte di Madrid, del quale fa anche parte Anacleto Sartori. Nel febbraio 1937 è assegnato al Battaglione «Garibaldi», compagnia Stato Maggiore, mitragliere. Combatte ad Arganda nel corso della battaglia del Jarama, in febbraio e Guadalajara in marzo, in aprile è nelle trincee di Casa de Campo. Al momento della costituzione della Brigata «Garibaldi» è assegnato al 40. Battaglione, compagnia mitraglieri. Combatte poi su tutti i fronti garibaldini nel corso del 1937, a Huesca, Brunete e nella regione di Saragozza, Fuentes de Ebro, Caspe. Nel febbraio del 1938 prende parte all'azione in Estremadura restando ferito da una pallottola al braccio e al petto. Durante la convalescenza, partecipa nell'estate del 1938 alla scuola ufficiali in Catalogna, ottenendo il grado di tenente l'11 aprile 1938. Prende parte all'ultima offensiva repubblicana offensiva dell'Ebro in settembre. Dopo il ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, è avviato in un campo di smobilitazione. Al momento del ritorno in Francia nel febbraio 1939, riesce ad avere una dichiarazione della prefettura di Nancy che lo autorizza a rientrare in quella città. Qui si ferma durante la guerra, prendendo parte alla lotta partigiana contro i nazisti con le formazioni delle F.F.I. Nel dopoguerra si ferma in Alsazia-Lorena. Senza rinnegare le idee che lo avevano portato in Spagna, non partecipa più alla vita politica.