Sestero Giuseppe Felice di Evaristo e Raimondo Catterina Cecilia, nato a Sant’Ambrogio (Torino) il 20 settembre 1897, da famiglia originaria del vicino comune di Chiusa San Michele, socialista. Di professione operaio. Celibe, primogenito di sette fratelli. Giovane simpatizzante socialista, espatria in Francia (data e modalità non note) poco prima dell’inizio della 1. Guerra mondiale. Trova casa e lavoro in una località del circondario di Lione (Rhône), ma non vi rimane a lungo poiché rientra in Italia (data imprecisata) probabilmente perché chiamato alle armi alla vigilia della 1. Guerra Mondiale. Nei registri dei Ruoli Matricolari non abbiamo trovato informazioni sulle sue vicende belliche. Dopo la conclusione della Grande Guerra ed il conseguente congedo Sestero si sposa e nel volgere di qualche anno la coppia mette al mondo quattro figli. Rimasto in Italia negli anni turbolenti del dopoguerra e dell’avvento del fascismo Sestero viene arrestato e processato perché considerato implicato in un omicidio politico, avvenuto in provincia di Parma. Il tribunale (non ancora speciale) gli infligge una pesante condanna che, condoni e sconti di pena inclusi, lo costringe in carcere fino al 1929. Poco tempo dopo la scarcerazione torna ad espatriare in Francia con tutta la famiglia, questa volta definitivamente (e, con ogni probabilità, clandestinamente). Si stabilisce a Lione (Rhône) al n.33 di rue Henri Rolland. Non abbiamo sue notizie fino all’ autunno del 1936, quando il 23 settembre parte volontario per la Spagna repubblicana, arriva a Barcellona (Catalogna) e si arruola in una piccola unità internazionale in formazione, la Centuria “Gastone Sozzi” (composta da una novantina di combattenti italiani, in stragrande maggioranza fuorusciti (comunisti ed in minor misura socialisti), ed una manciata di volontari polacchi e di altre nazionalità), inserita nel Batallón Espartaco, un’unità di volontari catalani appartenente alla Colonna Libertad (organizzata dal Psuc/Partit socialista unificat de Catalunya e dalla Ugt/Unión general del trabajo). Subito impegnata su un fronte a sud-ovest di Madrid, dopo duri combattimenti a Pelahustán, Santa Olalla (sui primi rilievi della Sierra de Gredos) e Real Cenicientos, la Centuria combatte ancora a Chapinería, dove subisce pesanti perdite che nell’ultima decade d’ottobre ne determinano lo scioglimento. I superstiti entrano a far parte della 3. Compagnia del costituendo Battaglione italiano Garibaldi. Chiamato d’urgenza nella prima metà di novembre a Madrid, per contrastare la prima, violenta offensiva franchista, il battaglione italiano ha il suo battesimo del fuoco in combattimenti ai margini meridionali della capitale. Sestero ed i suoi compagni combattono nell’attacco al monastero fortificato sul Cerro de los Angeles o Cerro Rojo (il 13 o 14 novembre), poi alla Casa de Campo e alla Ciudad Universitaria, a Pozuelo de Alarcon ed a Boadilla del Monte, fronteggiando gli attacchi dei faziosi contro una capitale ormai quasi circondata. Con il nuovo anno il Battaglione impegna combattimento sull’altopiano poco a nord di Madrid, in una azione di contenimento di una penetrazione fascista che si stava trasformando strada facendo in una riuscita offensiva, di lieve portata ma foriera di congrui vantaggi territoriali. Giuseppe Sestero cade il primo gennaio 1937 a Mirabueno colpito da fuoco amico quando, in mancanza di esposizione di un segnale convenuto, aerei repubblicani scambiano la colonna per un reparto nemico e scendono a bombardare e mitragliare. Il bilancio sarà di 8 morti e 12 feriti gravi. Secondo Giorgio Braccialarghe il comandante della formazione di caccia si suicida dopo aver saputo del tragico errore.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Istituto Storico Regionale Parri – Bologna, Archivio ANPPIA – Roma, Archivio del Comune di Sant’Ambrogio (TO)