Serughetti Arturo di Antonio e Bertoli Maria nato a Grumello del Monte (Bergamo), il 28 dicembre 1900. Cementiere, comunista. Il padre è un operaio bottoniere e Arturo anche lui operaio viene chiamato alle armi nel maggio 1918 e partecipa alla Grande Guerra inquadrato nel 28. reggimento fanteria. Congedato definitivamente nel 1920, aderisce al Pci sin dal 1921 quando viene arrestato e condannato per porto d’armi non autorizzato. Perseguitato dalla polizia e dai fascisti, emigra con regolare passaporto in Francia nel 1923, dove lavora in varie località: nel 1933 è a Salagnac (Garonne), nel 1934 a Tolosa e poi a Valenciennes. Arturo Serughetti è il secondogenito di cinque fratelli tutti quanti segnalati dall’Ovra per attività antifascista in Francia. Nel giugno 1937, all’età di 37 anni, parte volontario per la Spagna ed è presente al centro istruzione delle Brigate Internazionali di Albacete. Arruolato in seguito nella 20. Battaglione dell'86. Brigata, viene espulso per essersi opposto insieme a Vincenzo Carrara all'arresto di Rolando Quagliotti, colpendo alcuni ufficiali e trascorre un mese in carcere. Viene quindi inviato nel battaglione fortificazioni in cui vengono riuniti gli sbandati della ritirata di Caspe nel marzo 1938. Incorporato successivamente nella Brigata Garibaldi, rientra in Francia in seguito alla smobilitazione delle Brigate Internazionali. Nel gennaio 1940 risulta residente a Valenciennes con la famiglia. Il Consiglio Regionale Lombardo il 7 novembre del 1976 conferisce ad Arturo Serughetti la Medaglia d’Oro alla memoria in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola. E’ possibile che anche il fratello Antonio, nato a Grumello, il 13 gennaio 1919 sia stato combattente in Spagna, in quanto nel gennaio 1940 si trovava a Tolosa coniugato con una spagnola, fatto abbastanza comune tra i reduci di Spagna