Senna Pietro di Francesco e Stefanini Marcella, nato l’ 11 giugno 1895 a Villanterio (Pavia). Operaio meccanico, comunista. Emigra a Milano con la famiglia nel 1916, e sposa Rachele Pisati. Comunista sin dalla fondazione del partito, nel 1933, lascia la moglie e la figlia Franca ed emigra in Francia, dove aderisce ai gruppi di lingua italiana del Partito comunista francese. Nell'agosto 1936 raggiunge la Spagna e si arruola nella Centuria Gastone Sozzi, formata da comunisti, prendendo parte a tutti i combattimenti fino allo scioglimento della colonna nel novembre 1936. Allo scioglimento della Centuria è trasferito al battaglione "La Commune de Paris" ed infine al battaglione Garibaldi. Ricoverato il 17 dicembre 1936, forse per ferita o forse per deperimento organico, passa per diversi ospedali. Nel luglio 1937 dichiarato inabile per il fronte è destinato alla produzione. Nel settembre 1938, viene congedato per motivi di salute e rientra in Francia. Dopo l'occupazione della Francia, Karl Boemelburg, capo di tutte le forze di polizia tedesche in Francia, chiese ai servizi segreti di redigere una lista di ex miliziani in Spagna. Questa lista, preparata dalla 3. sezione, era pronta il 19 settembre 1941 e comprendeva Pietro Senna. Le autorità tedesche ordinarono un'operazione di arresti il 24 dicembre 1941. Nelle prime ore di quel giorno, gli agenti di polizia arrivano all'hotel al 14 di rue Jouye-Rouve, nel quartiere Belleville del XX arrondissement di Parigi. Pietro Senna, che occupava una stanza, era partito il 14 ottobre per la Bretagna, a Ploujean, vicino a Morlaix (Finistère) al 17 di rue du Port. Rintracciato ed arrestato, è internato nel campo di Vernet d’Ariege. A causa della persistente cattiva salute, chiede di essere rimpatriato in Italia alla Commissione per l’armistizio con la Francia (CIAF) e poi al consolato italiano di Tolosa. La richiesta viene accolta e parte verso l’Italia, affidato ai Carabinieri, il 18 luglio 1943. Non arriverà mai a Mentone rendendosi irreperibile. Non conosciamo cosa accade negli anni successivi se non che Senna rientra a Milano dopo la Liberazione.