Scanzi Bartolomeo Agostino Giulio di Luigi e Scagliotti Maria, nato a Vignale Monferrato (Alessandria) il 24 agosto 1897, comunista. Di professione operaio, poi orologiaio. Espatriato in Francia con la famiglia (modalità non note) nel 1912, vive ad Annecy (Haute-Savoie) ma poi si trasferisce a Parigi dove trova lavoro come muratore. Nel corso del 1918, dopo alcuni rinvii, deve rientrare in Italia per il servizio militare di leva e viene destinato a Nocera Inferiore. Dopo il congedo espatria clandestinamente in Francia nel corso del 1922. A fine anno lascia la Francia per emigrare in Belgio, nel circondario di Charleroi, dove trova un’occupazione stabile co- me minatore. Nel novembre del 1924 per ragioni di lavoro si trasferisce a Saarbrücken, in un’altra regione mineraria, la Saar. Conosce e frequenta una ragazza, una militante comunista, Kathrin Hoffmann, con cui si sposa nel 1928. Otto anni dopo, nel 1936, il matrimonio finisce anzitempo: Scanzi é da tempo separato ma vive ancora a Saarbrücken col maggiore dei due figli, mentre la figlia minore sta con la madre. Questa, dopo la separazione convive con un militante comunista emigrato, il friulano Leonardo Bellina (anche lui futuro combattente di Spagna). Parte volontario per la Spagna repubblicana nel novembre del 1936 entrando a far parte del gruppo internazionale della Colonna Lenin del POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista), gruppo comunista antistalinista. Passato alla 29 divisione formata da elemento del POUM allo scioglimento della stessa dopo i moti di Barcellona del maggio 1937 passa nella Brigate Internazionali nella Brigata Garibaldi. Seriamente ferito in combattimento nell’estate-autunno del 1937 (non sappiamo se a luglio, nella battaglia di Brunete oppure in settembre in Aragona), é lungodegente nel convalescenziario delle Brigate Internazionali di Benicàssim (Levante), complice anche una crisi reumatica acuta. Costretto al ritorno in Francia per un successivo ciclo di cure all’ inizio del 1938, il precipitare degli eventi tra Aragona e Catalogna non gli consente di rientrare al reparto. Nel frattempo la notizia che Scanzi si trova con le milizie rosse in Spagna giunge anche in Italia do- ve nel volgere di breve tempo viene iscritto sia in Rubrica di frontiera per l’arresto che nel Bollettino delle ricerche - Supplemento sovversivi (schedina n. 0274/39). Cerca di rimpatriare nel marzo del 1940, ma viene arrestato al valico di Bardonecchia: tratto in arresto e tradotto ad Alessandria, viene sottoposto al giudizio dalla Commissione provinciale per il confino di polizia che il 24 aprile del 1940 decide di assegnarlo per un anno a Ventotene. Lo sconta per intero e ritorna in libertà per fine periodo, il 27 marzo del 1941. Fa ritorno a Vignale, dove continua a vivere durante e dopo la fine della guerra. Esercita il mestiere dell’orologiaio fino all’età della pensione. Rimasto vedovo e solo (il figlio maggiore vive in Francia e della figlia, invece, si son perse le tracce), muore a Vignale Monferrato l’11 marzo del 1978.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 4658, fascicolo 096244), Archivio del Comune di Vignale Monferrato (AL)