Viganò Luigi di Eugenio e Giovenzana Maria nato il 17 ottobre 1909 a Bresso (Milano). Operaio, comunista, Lavora presso lo stabilimento Pirelli-Bicocca di Milano. Il 20 febbraio 1937 espatria clandestinamente in Francia alla volta della Spagna, con i compagni Agostino Pirotta, di cui è cugino e Angelo Farina, entrambi di Villasanta, utilizzando un passaporto collettivo per una gita a Lugano gestita dal dopolavoro della Breda. Prima di partire, i compagni di Cavenago Brianza per salutarli organizzano una festa nell’osteria abitualmente frequentata anche dai tre, allestita con abbondanza di drappi rossi. A Lugano abbandonano la gita, fanno perdere le loro tracce, raggiungono Basilea per varcare il confine francese in località Saint Louis. Arrivati a Mulhouse, col treno si portano a Parigi. Viganò raggiunge il territorio iberico seguendo il percorso usuale; giunto ad Albacete, si rivolge al Centro di Coordinamento delle Brigate Internazionali, segue un periodo di addestramento, terminato il quale il 4 marzo del 1937 è arruolato nel Battaglione “Garibaldi” in tempo per partecipare alla battaglia di Guadalajara, che impegna l’unità militare di cui fa parte dal 12 al 22 marzo. Intanto in Italia, la direzione dello stabilimento Pirelli, su pressione dei fascisti, fa affiggere un cartello sui cancelli della fabbrica in cui è scritto: “Si diffida l’operaio Viganò Luigi quale traditore della patria, per essersi arruolato nelle Brigate garibaldine combattenti in Spagna”. Alla costituzione della Brigata “Garibaldi” Luigi è nel 3° Battaglione e, tra il 12 e 19 giugno successivo, combatte sul fronte di Huesca. In seguito la Brigata “Garibaldi” si sposta sul fronte di Madrid e nel luglio combatte a Brunete, in agosto a Farlete e nell’ottobre a Fuentes de Ebro nelle vicinanze della città di Saragozza: in questi combattimenti Viganò è sempre presente. Nel febbraio dell’anno successivo combatte a Campillo in Extremadura e nel marzo-aprile del 1938 partecipa alla drammatica ritirata da Caspe all’Ebro. Sulla riva sinistra dell’Ebro la Brigata “Garibaldi” si riorganizza e Luigi è inquadrato nel 1° Battaglione 4ª Compagnia con il grado di sergente. Quando nel settembre la Brigata entra in battaglia sull’Ebro, il sei del mese Luigi Viganò cade combattendo, Vittorio Tonelli ed Ettore Duca sono testimoni oculari della sua prematura fine. Il 7 novembre del 1976 il Consiglio Regionale Lombardo dimentica di assegnare a Viganò la Medaglia d’Oro in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola.