Viana Luigi di Emilio e Scanzio Ernesta, nato il 10 febbraio 1896 a Candelo (Biella). Muratore, comunista. E’ tra i fondatori del Partito comunista nel Biellese nel 1921, di cui diviene, nel 1924, il primo segretario di Federazione. Già condannato il 20 giugno 1922 a sette mesi e mezzo di carcere per “eccitamento alla disubbidienza alle leggi”, nuovamente arrestato il 5 ottobre 1925 e denunciato con l'accusa di aver organizzato cellule comuniste. Processato il 15 ottobre 1925 dal Tribunale Speciale, viene condannato a un anno di carcere per “incitazione sediziosa”. Il 29 novembre 1926, poco dopo la scarcerazione, essendo ritenuto un pericoloso propagandista, gli vengono inflitti cinque anni di confino, ridotti a tre in appello, scontati a Lampedusa (Agrigento), Ustica (Palermo) e Ponza. Nel marzo 1931 emigra clandestinamente in Francia: viene pertanto iscritto nel Bollettino delle ricerche quale comunista pericoloso da fermare e nel marzo del 1940 risulta iscritto anche nella Rubrica di frontiera ma non è nota la decorrenza del provvedimento. Si stabilisce a Parigi, dove frequenta ambienti antifascisti, mantenendo contatti con altri fuorusciti italiani come funzionario del Centro Estero del PCd’I e addetto al Soccorso Rosso. Nell'aprile del 1931, al IV Congresso del Partito comunista, svoltosi nei pressi di Colonia, viene eletto nel Comitato centrale. Dopo aver portato a termine varie missioni clandestine in Italia, nell'agosto del 1936 è tra i primi a partire per la Spagna il 22 agosto 1936. Arruolatosi nella Sezione Italiana di Carlo Roselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI, combatte a monte Pelato, Huesca, Tardienta e Almudévar. Nel febbraio del 1937 passa al 2. Gruppo di artiglieria pesante internazionale, con il grado di tenente, combattendo in Aragona, Estremadura e nel Levante. Dopo il ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, è avviato al campo di smobilitazione di Puebla Larga (Valencia). Da qui raggiunge per nave gli altri volontari italiani che si trovano nel campo di Torellò in Catalogna. Ritornato in Francia nel febbraio del 1939, è internato nei campi di Saint Cyprien, Gurs e Vernet d'Ariège. Rimpatriato il 20 settembre 1941, viene arrestato dalla polizia alla frontiera di Mentone e tradotto a Vercelli. Deferito alla Commissione provinciale, il 6 novembre è condannato a cinque anni di confino. Inviato a Ventotene (Latina), viene liberato nell'agosto del 1943. Durante la Resistenza ricopre dapprima l'incarico di intendente della 2. brigata Garibaldi ed in seguito fece parte del Comitato di Liberazione Nazionale di Aosta. Dopo la Liberazione è per alcuni mesi segretario della Federazione comunista di Aosta, poi ritorna nel Biellese, dove continua a svolgere attività politica. Muore il 23 febbraio 1950 a Candelo (Biella).

Annotazioni: Biografia redatta dall’ Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli sulla base delle seguenti fonti consultate: Acs, Cpc, fascicolo personale; Acs, Confinati politici, fascicolo personale; Acs, Ps aaggrr, cat. K1b-45; Apci, I comunisti italiani nella guerra di Spagna, b. 7, vari elenchi; Anello Poma, Antifascisti piemontesi e valdostani nella Guerra di Spagna. Torino, Centro Studi Piero Gobetti /AICVAS; Alvaro Lopez Quaderno Aicvas n. 5. Biografato anche in: Enciclopedia dell\\\'Antifascismo e della Resistenza; Franco Andreucci - Tommaso Detti, Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, vol. III, Roma, Editori Riuniti, 1978; 60 anni di vita della Federazione biellese e valsesiana del Pci... Citato anche in: I comunisti biellesi nella lotta contro il fascismo; Stefano Schiapparelli, Ricordi di un fuoruscito, Milano, Edizioni del Calendario, 1971; La Resistenza nel Biellese; Alvaro Lopez Quaderno Aicvas n. 2; Alvaro Lopez Quaderno Aicvas n. 3.