Venturini Emilio, nato il 9 aprile 1891 a Negarine (Verona). Manovale. Studia fino alla classi elementari. Svolge il servizio militare dal 1917 al 1920 nel 36. Reggimento fanteria come zappatore. Congedato emigra in Francia stabilendosi a Parigi, da cui rientra più volte sempre per richiami militari. Allo scoppio della prima guerra mondiale viene richiamato ed il 20 aprile 1915 risulta zappatore nel 113. Reggimento Fanteria. Il 12 gennaio 1916 durante una sanguinosa battaglia, stanco della carneficina, si consegna prigioniero al nemico, per cui viene denunciato per diserzione. Nel processo celebrato in contumacia il 22 dicembre 1918 viene condannato all’ergastolo. Viene arrestato il 2 febbraio 1920 e rinchiuso nel carcere militare di Gaeta. Successivamente trasferito nelle prigioni di Gradisca e Pizzighettone. Viene amnistiato nel 1928, con il fascismo al potere da sei anni. Lavora a Pallanza come manovale e tre anni dopo viene nuovamente condannato a sei mesi di carcere per offese al capo del governo. Una ulteriore condanna a cinquanta giorni di carcere gli viene inflitta il 5 aprile 1935 dal Pretore di Brescia per contravvenzione al foglio di via obbligatorio. Tornato a Verona, trova occupazione come manovale allo stabilimento tessile della Rhodiatoce. Nell’agosto 1935, esce dall’Italia, unendosi ad una gita turistica con passaporto collettivo a Locarno in Svizzera. Poi passa in Francia a Parigi. Il 22 aprile 1938 giunge in Spagna, attraverso i Pirenei, con uno degli ultimi contingenti di volontari. Viene arruolato nella brigata Garibaldi, 1. battaglione. Cade il 9 settembre 1938 sul fronte dell'Ebro.