Traverso Mario di Agostino e Rossi Giuseppina, nato il 10 marzo 1890 a Genova. Giornalista, anarchico. Militare durante la prima guerra mondiale nella Marina, nel 1924 espatria in Francia. Giornalista, poeta e drammaturgo nel 1925 da alle stampe a Parigi per le edizioni del Gruppo Piero Gori, l’opuscolo “Due giubilei (XXIX luglio MCM). La pubblicazione in versi è dedicata a Gaetano Bresci e reca una premessa inequivocabile: “Uccidere il re è il primo dovere del cittadino”. Il 4 novembre 1926 è arrestato per aver partecipato al complotto separatista catalano di Macià. Espulso dalla Francia si porta poi in America per alcuni anni. Rientrato in Europa nel 1930 è espulso dal Belgio e dal Lussemburgo. Nel 1932 è a Barcellona, e qui partecipa ai moti rivoluzionari del 1934, collaborando con diversi settimanali anarchici. Allo scoppio dell'insurrezione franchista è dapprima arruolato nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Barbieri, aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI (secondo Pavanin è invece nella Colonna Lenin del POUM). Successivamente il 17 luglio 1937 giunge ad Albacete ed è inserito nel 1. battaglione 4. Compagnia della brigata Garibaldi con il grado di capitano dal 18 settembre 1937. Ferito alla mano destra il 13 dicembre 1936 a Huesca e poi il 28 agosto 1937 a Castillejo. Nel giornale della Brigata Garibaldi “Il Garibaldino” numero 9 del 24 agosto 1937 compare un suo ritratto umoristico scritto da Giacomo Calandrone: “Genovese, cinquantenne, anarchico, capitano, poeta, grasso. Un capolavoro di contraddizioni. Come si può essere poeti e grassi ? Anarchico e trasformarsi in capitano, in condottiero? Cinquantenne ed amare la Poesia? Ma ci vuol altro per metterei n castagna un genovese. II cap. Traverso vi spiegherà che pur rimanendo anarchico, "ora” è repubblicano, perchè soltanto l’unione di tutte le forze popolari può vincere il fascismo. E’ poeta, malgrado i suoi cinquant'anni, per odio al fascismo. Contro la peste dell’Umanità, bisogna saper usare tutte le armi; dalla penna al fucile. Ha composto un poema e scritto una commedia, per mettere in ridicolo le gerarchie del littorio. Traverso ha cinquant’anni, è adiposo, ma sgambetta continuamente. I militi vi testimonieranno della sua attività, ma vi diranno pure che sarebbe preferibile che di tanto la tanto “cambiasse disco". Perchè parla continuamente della sua commedia. che è un capolavoro. "In definitiva, nei lavori di Pirandello non vi sono di veramente originale che i titoli". Dopo questa premessa, vi narrerà la trama della sua commedia, vi reciterà le scene madre, ecc ecc. E’ poeta, in tutto. Venne in prima linea vestito di nuovo, con la riga dei pantaloni alla Principe di Galles, poi affermò che non valeva la pena di battersi per una terra tanto arida e brutta, Ma quando i fascisti attaccarono, si dimenticò della poesia, della terra arida, della riga dei pantaloni ecc, ecc, e ai battè come un "pivello” genovese. Il 16 febbraio 1938 in Estremadura è ferito gravemente ad una gamba, e resta tra le linee. Catturato dal nemico viene finito a colpi di baionetta. Muoiono con lui anche Eraldo Venezia che tenta di salvarlo, venendo abbattuto e Roberto Zanelli a sua volta colpito. La notizia della sua morte è pubblicata il 23 agosto 1938 sulla “Voce degli Italiani” a firma Oreste della Torre.