Tosi Andrea di Domenico e Dalla Casa Virginia, nato l’8 aprile 1904 ad Imola (Bologna). Ciabattino, comunista. Quando ha vent’anni, il padre muore per le percosse ricevute dai fascisti a Sesto Imolese alcuni mesi prima. La morte violenta del padre lo colpisce profondamente e comincia a frequentare gruppi antifascisti, scontrandosi con i fascisti col soprannome di “Butèglia”, Il 12 settembre 1924 si scontra da solo in una sparatoria con una decina di fascisti a Fornace Guerino, una frazione di Sesto Imolese. Per evitare ulteriori rappresaglie si trasferisce ad Imola, dove apre una bottega di ciabattino in via Andrea Costa. Il negozio diviene il ritrovo dei pochi antifascisti che reggono l’organizzazione clandestina del Partito Comunista d’Italia. Traditi da una spia, molti dei frequentatori del negozio sono arrestati, mente Tosi riesce a mettersi in salvo perché avvisato della retata dalla moglie di un compagno. Ormai ricercato, con l’aiuto dell’organizzazione clandestina del PCd’I, l’8 gennaio 1932 raggiunge clandestinamente la Francia ed a Parigi riprende l’attività antifascista. Dopo lo scoppio della guerra civile in Spagna decide di partire volontario con gli altri imolesi Alessandro Bianconcini ed Alfredo Zanarini il 2 ottobre 1936. Ad Albacete si arruola nella 3. compagnia del battaglione Garibaldi, partecipando alle grandi battaglie sul fronte di Madrid, da Cerro de los Angeles a Casa de Campo. Ferito gravemente ad agosto 1937, deve restare a lungo degente in ospedale. Dichiarato inabile al fronte, viene adibito al servizio censura militale. Rientrato in Francia nel maggio 1938, riapre la bottega di ciabattino a Tolosa ed all’invasione della Francia nel corso della II guerra mondiale, si mette a disposizione della Resistenza francese. Lo stesso Tosi racconta in una intervista di essere stato incaricato di reperire rifugi per un folto gruppo di ex garibaldini che stavano per essere liberati dalla Resistenza dal carcere di Tolosa. Lasciato il lavoro, riesce a trovare gli alloggi sicuri presso le abitazioni di amici fidati e in grotte lungo il fiume che scorreva sotto casa. L’attacco a sorpresa dei partigiani al carcere scatta il 16 settembre 1944 e vengono liberati 38 garibaldini. Questi si presentano da soli o in gruppo al negozio per ricevere indicazioni sui rifugi. Poi arriva però anche la polizia che sospetta la sua complicità. Non avendo prove sono costretti al rilasciarlo, non prima di un’accurata perquisizione nel negozio di ciabattino, dove in un cassetto viene trovata una copia del libro “Garibaldini in Ispagna” scritto da Teresa noce e pubblicato nel 1937 dal Commissariato delle Brigate Internazionali. Tosi scoprirà più tardi che la benevolenza che gli è stata usata dalla polizia è dovuta al fatto che il commissario è un membro della Resistenza. In una successiva azione della Resistenza è nuovamente ferito. Riconosciuto come partigiano dalla Repubblica francese. Rientrato in Italia risulta ancora vivente nel 1966 quando rilascia un’intervista a Pietro Mondini.