Tassi Libertario di Ciro, nato il 5 aprile t 904 a Sassoferrato (AN). Anarchico. Di professione meccanico. A Sassoferrato fin da giovane manifesta le sue idee anarchiche, con mota convinzione e passione. All'avvento del fascismo è costretto alla fuga per paura di rappresaglie visti i suoi precedenti. Con cinque suoi compaesani, tra i quali Gualtiero Nubola, espatria clandestinamente in Francia passando il valico di Modane nell'agosto 1923. Si stabilisce prima a Modane dove si occupa come meccanico dei lavori di ampliamento della locale stazione ferroviaria. Passa poi a Blanville presso Nancy. Si trasferisce quindi in Lussemburgo, nell'agosto 1925, a Dudelange, dove trova occupazione presso le locali acciaierie. ln questa località è accusato e arrestato per l'attentato ana casa del cav. Rossini distrutta da una bomba; viene rilasciato per mancanza di prove. Sempre a Dudelange partecipa anche a scontri tra italiani contrari e favorevoli al fascismo. Espulso con decreto del 25 giugno 1928 riesce a rimanere in Lussemburgo; nel 1932 viene licenziato per esuberanza di personale. Per tirare avanti si adatta ai più svariati mestieri. manovale, muratore. cameriere. Nel 1934 riprende intensamente la sua attività politica per questo viene minacciato di nuova espulsione dalla locale polizia. Intanto si è sposato. Sua moglie Settimia Albertini è nativa di Sassoferrato, dalla stessa ha due figlie Kropotine e Virginia, Scadutogli il passaporto viene espulso dal Lussemburgo. Allo scoppio della guerra di Spagna decide di arruolarsi per continuare la sua lotta contro il fascismo e parte il 14 novembre 1936, Dopo un breve periodo di addestramento ad Albacete è incorporato nel Battaglione Garibaldi. Combatte sul fronte di Madrid. Chiede poi di essere assegnato al reparto telefonisti, con questa nuova mansione è inquadrato nella Brigata Garibaldi, assegnato come telefonista al comando di brigata. Nel maggio 1937 è delegato politico della seconda compagnia del secondo battaglione. Spedito in licenza nel luglio 1937, passa in Francia per poi ritornare ancora in Spagna da dove esce definitivamente nel settembre dello stesso anno con Pacciardi. Dopo essere passato per Parigi fa ritorno a Vommerange les Mines, dove aveva passato la licenza, in attesa di poter passare in Lussemburgo dove lo aspettava la famiglia. Ottenuto il permesso di rientrare a Dudelange si riunisce alla famiglia e tira avanti facendo saltuariamente il muratore. Promette di non svolgere più attività politica: al contrario malmena, assieme ad altri, due fascisti del luogo. Con Io scoppio della guerra e l'avanzata tedesca si rifugia in Francia dove viene internato in un campo di concentramento nei pressi di Marsiglia. Dopo l'armistizio franco-tedesco rientra in Lussemburgo e viene assunto come meccanico dalla ditta tedesca Adam Marx di Trier: svolgendo questo lavoro può liberamente recarsi in Germania. Segnalato sul Bollettino delle Ricerche fin dal 1935, costantemente sorvegliato, è arrestato dalla polizia tedesca il 2 aprile 1941. Tradotto in Italia nel maggio dello stesso anno è interrogato nella Questura di Ancona. Nega la sua attività politica estera, ammette di aver partecipato alla guerra di Spagna ma solo perché disoccupato. Ma i suoi precedenti politici sono ben noti alla polizia e per questo viene condannato al confino il 29 luglio 1941, per un periodo di tre anni, all'isola di Ventotene. Al confino si ammala, ma non rinuncia alla sua attività politica. Nel luglio 1943 è trovato in possesso di un manoscritto di propaganda antifascista. Arrestato è tradotto nelle carceri giudiziarie di Santa Maria Capua Vetere. Successivamente è trasferito al campo di prigionia di Renicci di Anghiari (Arezzo) dove diviene addetto alla manutenzione del magazzino del campo. In questo Campo di prigionia si aggrava il suo stato di salute. Sul finire del settembre 1943 abbandona il campo in seguito alla fuga della guardia addetta al controllo dello stesso. Muore a Roma il 21 aprile 1966.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Comune di Sassoferrato; Archivio Centrale di Stato. Fondo Casellario Politico Centrale; Archivio di Stato di Ancona, Fondo Questura Fascicoli Personali Sovversivi anni 1900-1943; A. Lopez, L \\\'antifascismo meridionale guerra di Spagna, Aicvas. Roma 1982, p.37; A. Lopez, Il Battaglione Garibaldi Aicvas. Roma 1990, p.52; A. Dal Pont S. Carolini L’Italia al confino 1926-1943, La Pietra, Milano 1983, p.1185