Vannini Oscar di Nicodemo e Compagni Amabilia, nato il 21 agosto 1894 a Terricciola (Pisa). Muratore, anarchico. Si avvicina agli ideali anarchici in giovane età, durante la Prima Guerra Mondiale è assegnato al 75° Reggimento di fanteria, l’8 febbraio 1917 viene promosso caporale. Catturato dagli austriaci trascorre gli ultimi cinque mesi di guerra in prigionia. Viene congedato con il grado di caporale il 12 settembre del 1919. Nel dopoguerra è un attivista che professa apertamente idee sovversive ed è membro della sezione comunista di Terricciola. Il 20 febbraio 1922 si sposa con Carla Angela Petronilla Emigrato in Francia nel 1922 poiché ricercato dalla polizia, si stabilisce a Beaucaire (Gard). Sua figlia Yvette nasce lì nell'ottobre del 1922.Giunge in Spagna nell'ottobre 1936. Entra nella XII Brigata Garibaldi e nel dicembre 1937 fruisce di una licenza in Francia. Poi ritorna alla brigata nel gennaio del 1938 e viene inviato alla base di Quintanar de la Republica. Reintegrato nel 3. Battaglione della 12. Garibaldi, combatte in Aragona ed in Estremadura, dove rimane ferito il 16 febbraio 1938. e ricoverato nell'ospedale di S'Agarò. Avviato al campo di recupero di Olot (Gerona). Viene fatto rientrare in Francia il 12 settembre 1938 con un convoglio sanitario. Si stabilisce al 16 di rue Molière a Beaucaire, dove lavora come bracciante agricolo. E' arrestato probabilmente all'inizio del 1942 per attività comunista e condannato il 22 luglio 1942 a dieci anni di lavori forzati dal tribunale militare (sezione speciale) della 15. regione militare di Marsiglia. Era stato arrestato in seguito a un'inchiesta sulla distribuzione di volantini comunisti nella zona di Arles e Beaucaire da parte di militanti comunisti italiani. Lo stesso giorno, Vasco Corsi è stato condannato all'ergastolo, Salvatore Moro a 20 anni di lavori forzati e Bruno Dall'Oppio a 5 anni di reclusione. È probabile che, come molti dei suoi compagni con cui fugge dalla prigione di Le Puy un anno dopo, sia stato imprigionato prima a Lodève e poi nel campo di Mauzac (Dordogna). Il 25 aprile 1943, 26 prigionieri condannati per "attività comuniste" dai tribunali di Vichy evadono dalla prigione di Le Puy-en-Velay. La lista delle celle da aprire era stata stilata comitato degli antifascisti. Oscar Vannini è uno degli evasi. 16 di loro sono rapidamente ricatturati, compreso Oscar Vannini, che è riportato nella sua cella a Le Puy. Evade nuovamente da questa prigione il 1° ottobre 1943 con altri 79 prigionieri. Lui e altri 14 evasi furono portati in furgone al campo FTP Gabriel-Péri di Cacherat d'Espinasse, nella regione di Combrailles, nel Puy-de-Dôme, da Pierre Marion e Charles Jouan. Qui è inviato insieme a Jean Burles, Clovis Chirin, Franc Roucaute, Philomen Mioch, Joseph Lamouroux e Camille Elzière, tutti e 6 evasi il 25 aprile 1943 e ricatturati. Omologato come membro della Résistance intérieure française (RIF), membro del Front national de lutte pour la libération et l'indépendance de la France (FN). Muore intorno al 1974 per un cancro alla gola. Probabilmente si trovava nella zona di Beaucaire (Gard) ed era rimasto vicino a Joseph Lamouroux, un compagno di prigionia a Puy con cui era evaso.