Tacchini Enrico di Silvio e Beltrami Maddalena, nato a Miasino (Novara) il 6 novembre del 1905, in Frazione Bisogno, comunista. Di professione muratore. Presta il servizio militare nel 1925 e due anni dopo, nel 1927, appena ottenuto il congedo espatria clandestinamente in Francia per motivi politici. L’espatrio clandestino gli vale l’immediata iscrizione nella Rubrica di frontiera per l’arresto. Non abbiamo informazioni sulla sua vita in quegli anni: sappiamo solo che aveva raggiunto la Francia settentrionale e si era stabilito nel circondario di Parigi. Partito volontario per la Spagna repubblicana ai primi di febbraio del 1937, il giorno 7 è già ad Albacete (Murcia), importante base logistica e sede dei comandi e del commissariato delle Brigate Internazionali. Dopo un breve periodo di addestramento militare nelle campagne circostanti Albacete si arruola nel Battaglione italiano Garibaldi, con cui combatte nella vittoriosa battaglia di Guadalajara contro quattro divisioni di Camicie Nere fasciste (più una del Regio Esercito, forti reparti dell’Aviazione Legionaria, di Artiglieria, due reggimenti italo-spagnoli e unità di cavalleria (carri armati), tutti inviati da Mussolini in aiuto a Franco. Dopo la costituzione della Garibaldi (12. Brigata Internazionale), alla fine di aprile del 1937 è nel 2. Battaglione. Nel successivo giugno 1937 è impegnato nella offensiva- su Huesca (Aragona), ma l’offensiva fallisce con gravi perdite e Tacchini viene ferito gravemente in combattimento. Costretto a una lunga degenza di 12 mesi nel convalescenziario delle Brigate Internazionali di Benicàssim (Levante) ed in altri ospedali, non può ritornare al fronte per una certificata invalidità ed è costretto a rientrare in Francia con un convoglio sanitario della Croce Rossa Internazionale. Siamo nell’ agosto del 1938 e Tacchini si stabilisce a Ville d’ d’Avray (Hauts-de-Seine), al 22 di rue de Versailles. Inizialmente riesce ad evitare l’internamento nel 1940, dopo l’inizio della 2. Guerra mondiale, la disfatta dell’esercito francese l’occupazione germanica e la repubblica collaborazionista di Vichy, ma é tenuto sotto sorveglianza e successivamente arrestato nella seconda metà del 1940 per essere internato nel Campo di Aincourt (Val d’Oise). È sospettato (non a torto) di collaborare con la Resistenza e di aver progettato e attuato un attentato contro la sede di Sèvres del Mouvement Social Révolutionnaire (un movimento collaborazionista). Non può essere condannato per mancanza di prove, e alla fine dovranno limitarsi ad internarlo nel 1942 come straniero indesiderabile, ancora una volta nel Campo di concentramento di Aincourt (Val d’Oise). Nessuna ulteriore notizia.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Istituto Storico Regionale “Parri” – Bologna, Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 4996, fascicolo 69725), Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/.., Brigades Internationales), Archivio del Comune di Miasino