Pupilli Vittorio di Pietro e Bicocchi Annunziata, nato il 15 febbraio 1900 a Piteglio (Pistoia). Secondo latra fonte nasce a Popiglio (Pistoia) Operaio metallurgico, comunista. Nel 1926 si trasferisce a Parigi e lavora come operaio presso Les Isolants a Vitry-sur-Seine (Senna, Val-de-Marne). Nel settembre 1936 si porta in Spagna dove il 19 viene arruolato nel Battaglione Garibaldi, 2. Compagnia. Combatte a Cerro de los Angeles, Casa de Campo, Pozuelo, Boadilla e Mirabueno. Il 5 gennaio 1937 resta ferito in combattimento e viene ricoverato in ospedale a Guadalajara. Ferito di nuovo presso Arganda il 13 febbraio 1937, viene ricoverato nell'ospedale n.1 di Madrid. Resta in questo ospedale fino ad agosto poi rientra nella 12. Brigata Garibaldi nella sezione telefonisti fino al congedo nel settembre 1937. Rimpatriato in Francia nel dicembre dello stesso anno. Nel 1938 risulta residente a Parigi e militante dell’UPI (Unione Popolare Italiana) nella sezione d’Ivry-sur-Seine. Vive con il sussidio di disoccupazione fino al 1939. Poi si porta nel nord della Francia e diviene membro del Partito Comunista divenuto clandestino. Quando è individuato dalla polizia, decide più saggio tornare nella regione di Parigi. Il 17 luglio 1942, la polizia di Lilla pubblica un avviso di ricerca per "attività comuniste". Soggiorna occasionalmente nell'albergo gestito da Colombo Cuttica al 30 di avenue de Choisy, nel XIII arrondissement di Parigi, senza essere iscritto nel registro. Ha anche una stanza al 9 di rue Charles-Bertheau, nello stesso arrondissement, Dal 7 settembre 1942 lavora come lavapiatti per l'organizzazione Todt in rue de Berri, nell'ottavo arrondissement, ed è in contatto con Eugène Martinelli, detto Arthur, membro del 3° distaccamento italiano del FTP-MOI. E’ incaricato a Lens del collegamento tra il distaccamento di Pas-de-Calais e lo Stato Maggiore dei Francs-Tireurs et Partisans de la Main d'Oeuvre Immigrée (FTP-MOI). Partecipa anche a due attentati con bombe nel luglio 1943 a Parigi, nei ristoranti Berry e Montparnasse, occupati dagli ufficiali delle truppe tedesche ed all’incendio dell’officina Gobelins che lavorava per i nazisti. Denunciato, viene arrestato dalla polizia tedesca Il 14 novembre 1943 a Parigi in Rue Charles-Bertheau 9. Internato a Fresnes, richiede il rimpatrio in Italia ma viene invece deportato in Germania, Il 22 gennaio 1944 lascia Compiègne con un convoglio di duemila e cinquecento uomini diretti a Buchenwald (Germania), dove arrivano il 24. Viene internato col numero di matricola 41536. Il campo è liberato il pomeriggio dell'11 aprile 1945 dagli americani. Vittorio Pupilli è uno dei sopravvissuti. Riconosciuto come internato della Resistenza deportato.