Primiceri Giuseppe di Umberto e Plati Anna, nato il 26 novembre 1913 a Matino (Lecce). Infermiere, comunista. Frequenta la scuola fino all’Istituto Tecnico Superiore. Iscritto la Fascio Giovanile dal 21 aprile 1931. Svolge il servizio militare presso il Distaccamento Infermieri della Marina Militare, di stanza a La Spezia come sottocapo infermiere dal 1931 al gennaio 1937. Inizialmente destinato su una nave di stanza in Cina a Shangai per due anni, partecipa imbarcato a tutta la guerra d’Abissinia sulla nave “Quarto” , poi nelle isole Baleari a Palma de Maiorca ed infine portato a Tangeri. Entrato in conflitto con gli ufficiali per non aver eseguito una spedizione punitiva organizzata il 23 dicembre 1936, contro il giornale antifascista “Il Democratico” in risposta delle manifestazioni antifasciste, tenta di allontanarsi con l’aiuto di una ragazza spagnola, ma ripreso viene processato, privato del grado di sottufficiale che aveva raggiunto e rimpatriato sulla torpediniera “Lampo”. Congedato nel gennaio 1937, espatria clandestinamente il 21 aprile 1937 in Francia con una barca a remi da Ventimiglia a Mentone, stabilendosi poi a Nizza e infine a Marsiglia. Entra in Spagna con l’aiuto del Partito Comunista di Marsiglia. il primo maggio 1937 ed è arruolato nella Brigata Garibaldi come fuciliere della 3. Compagnia, 1. Battaglione. Combatte a Huesca dove è ferito dall’esplosione di una bomba. Ricoverato a alla ospedale di Benicàssim, diviene capo infermiere della villa “Largo Caballero”. Chiede di essere imbarcato nella Marina repubblicana, ma la domanda non viene accettata perché i suoi trascorsi fascisti vengono giudicati sospetti. Si allontana allora senza permesso da Benicàssim ed è catturato dai franchisti a Castellòn de la Plana nei primi giorni di giugno 1938. Viene internato a San Pedro de Cardeña, in provincia di Burgos, monastero-carcere in cui vengono concentrati i volontari internazionali. Il 12 dicembre 1938 viene processato da un Tribunale Militare e liberato. Nuovamente arrestato nel settembre 1939, viene rinchiuso nel carcere si Saragozza ed espulso dalla Spagna. Il 30 ottobre 1939 giunge a Genova da Barcellona col piroscafo “Franca Fassio” ed arrestato all’arrivo. Deferito nello stesso anno alla Commissione Provinciale è assegnato a 5 anni di confino alle isole Tremiti. Nessuna ulteriore notizia.