Barison Agostino di Alvise Rodolfo e Voltan Rosa, nato il 28 settembre 1901 ad Arre (Padova). Anarchico. Di professione meccanico. Celibe, non presta servizio militare perché riformato in seguito ad una mutilazione dell'indice e del mignolo alla mano sinistra riportata all'età di sei anni per scoppio di un fucile da caccia. Nel 1919 risulta al casellario giudiziario il procedimento penale per minaccia, lesioni e ferite ed è considerato dalle autorità un elemento particolarmente pericoloso. Ad Arre dove esercita il mestiere di meccanico di bicicletta, svolge propaganda politica spicciola senza mettersi in particolare evidenza. Nel 1922 emigra clandestinamente in Francia. Nel gennaio 1930 viene espulso dalla Francia per una condanna con la condizionale a tredici mesi di carcere per lesioni. Nel febbraio 1930 passa in Belgio, assiduo frequentatore delle riunioni del gruppo anarchico italiano. Nell'aprile 1931 riceve un decreto di espulsione dal Belgio che, trovandosi egli ricoverato nell'ospedale Brugmann di Bruxelles, viene sospeso fino alla guarigione. Giunge in Spagna il 20 giugno 1931 e a Barcellona frequenta riunioni sovversive al Caffè "Runabia" e al Caffè "Brasil". Successivamente è a Palma de Maiorca. Il 26 dicembre 1934 viene arrestato e trattenuto in carcere per un certo tempo perché ritenuto pericoloso anarchico. Nel 1935 ritorna a Bruxelles dove alloggia presso il noto anarchico Natale Cicuta e dove frequenta il noto anarchico Mario Mantovani e Vittorio Cantarelli. Rientrato in Spagna da Perpignan viene sorpreso dallo scoppio della guerra civile. A suo dire tenta di allontanarsi dal paese fuggendo in barca ma viene però catturato dai miliziani e condotto a Mahon sull’isola di Menorca nelle Baleari. Qui viene invitato ad arruolarsi nelle milizie spagnole, ma rifiuta e per non essere fucilato accetta di lavorare come meccanico in una fabbrica di armi a Barcellona. In Italia nel 1937, quando le autorità consolari raccolgono informazioni sulla sua pericolosità, Barison viene iscritto nell'elenco dei sovversivi capaci di compiere attentati o altri atti terroristici. Lavora a Barcellona fino alla caduta della città nel gennaio 1939, a seguito dell’avanzata franchista in Catalogna. Ritornato in Francia viene condannato a sei mesi di carcere per contravvenzione al decreto di espulsione e internato nel campo di concentramento di Gurs come Barisone Augusto. Vi rimane fino all'8 luglio 1942 data in cui la commissione d’armistizio ne dispone il rientro in Italia. Arrestato e deferito al Tribunale speciale, il 12 agosto 1942 viene condannato a 5 anni di confino da scontarsi nell’isola di Ventotene. Dopo il 25 luglio viene trasferito a Renicci d’Anghiari, da dove viene rilasciato il 31 agosto 1943. Non si hanno ulteriori notizie.