Polonia Silvio di Luigi e Belladonna Caterina, nato il 21 novembre 1904 a Villa Santina (Udine) nella frazione Invillino. Muratore. Emigrante a più riprese in Francia fin da ragazzo, svolge il servizio militare nei mitraglieri a Sacile (Pordenone) ed in Tripolitania. Nel 1932 sposa Emma Cargnellutti e poi espatria da solo definitivamente a Parigi con regolare passaporto di lavoro e da allora non da più notizie di sé alla moglie ed ai parenti. Nell’autunno del 1935 presenta domanda presso il Consolato di essere inviato in Africa Orientale e di essere iscritto al Fascio (evidentemente prima non lo era). Si tratta di un espediente per ottenere il passaporto ed infatti ottenuto il documento d’espatrio si trasferisce a Le Havre dove allo scoppio della guerra civile parte per la Spagna il 28 settembre 1936 con un gruppo di altri 25 volontari. Qui però le cose si fanno confuse. Infatti Polonia non viene arruolato come gli altri nel Battaglione Garibaldi, ma nell’Aviazione, nella squadriglia España dove lavora a partire dal novembre 1936 per un periodo come meccanico ed anche mitragliere. La squadriglia viene definitivamente sciolta nel febbraio 1937. Due mesi dopo, Polonia appare arruolato nelle Brigate Internazionali, non però nell’italiana, la XII, bensì nella francese, la XIV Brigata. Utilizza un nome falso, “Massolini Bruno”. La moglie, Emma Cargnellutti rimasta al paese, chiede più volte ai compaesani che emigrati con lui e rientrati a casa di sapere cosa è successo al marito, non ottenendo informazioni. E’ Pietro Polonia, cugino di Silvio, sette anni più vecchio e socialista schedato, che durante una visita alla famiglia proveniente dalla Francia nell’estate del 1937, dice che Silvio si è arruolato “nelle truppe rosse in Spagna”. L’informazione viene ascoltata da qualche spione in paese che la riporta alla polizia fascista, così nel settembre 1937 viene aperto presso il Ministero dell’Interno un fascicolo a carico di Silvio Polonia. Come di consueto, il Ministero chiede notizie al Consolato Italiano di Parigi che cade dalle nuvole, informando che Polonia, muratore residente a Parigi, rue Chaligny 4, ha chiesto il passaporto per recarsi in Africa Orientale. A fine del 1937 viene iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per l'arresto. A questo punto però le notizie diventano nulle, ed è ritenuto caduto o comunque morto in Spagna ma l’informazione non è sicura. In ogni caso, in data 4 febbraio 1972 è dichiarata la sua morte presunta con sentenza del Tribunale di Tolmezzo.