Vuillermin Joseph, di Simon e Caroline Grosjacques, nato il 23 dicembre 1900 a Brusson (Aosta). Comunista. Soldato nella guerra del 1914-18. Militante comunista iscritto al sindacato dal 1919 ed al PCd’I (Partito Comunista d’Italia) fin dalla sua nascita nel 1921. Espatriato in Francia dopo l’ avvento del fascismo (data e modalità  non note) vive a Parigi dove lavora come frotteur (lucidatore di pavimenti); in seguito, come molti altri convalligiani, lavorerà  anche come autista. Frequenta gli ambienti dell’emigrazione valdostana a Paris e nel circondario, è attivo nei settori dell’organizzazione e della propaganda e nell’UPI (Unione Popolare Italiana). Non tarda a trasferirsi nel comune di Levallois-Perret (già  Seine, oggi Hauts-de-Seine), dove nel luglio del 1930 sposa la cittadina francese Marie-Louise à‰loire. Parte volontario per la Spagna repubblicana il 3 novembre del 1936: da Albacete (Murcia), base e sede dei comandi delle Brigate Internazionali, viene inviato nella vicina Almansa per essere inquadrato nell’Artiglieria Internazionale (che proprio ad Almansa ha la sua base principale). Puntatore in artiglieria, fa parte del 5. Grupo de Artilleria Divisional (45ª División), Batteria La Marseillaise, impiegata su vari fronti, da Madrid a Teruel (Aragon-Levante). Nel tardo autunno del 1937 usufruisce di una breve licenza in Francia: dal rientro in reparto è impegnato quasi ininterrottamente nei combattimenti che, nell’inverno 1937-1938 si susseguono su tutti i fronti, da Teruel all’Extremadura (dopo l’offensiva fallita, metà  febbraio 1938 in Extremadura, il 9 marzo del ’38 è segnalato a Quintanar de la Republica), dall’Aragon all’Ebro. Promosso dapprima sergente, nel corso del 1938 è nominato Commissario Politico della sua unità . Prende parte anche nella battaglia dell’Ebro (luglio-ottobre del 1938); dopo il ritiro dei volontari internazionali dai fronti e la successiva smobilitazione, fa ritorno in Francia alla fine di ottobre (secondo altra fonte all’inizio del 1939). Volontario nell’Armée Française e inviato in Algeria dal 4 maggio del 1940, è smobilitato dopo la disfatta francese; dal giugno 1941 è nelle mani dei collaborazionisti di Pétain che lo destinano a una Compagnie de Travailleurs. Nel 1942 viene inviato (perché veterano dell’esercito repubblicano spagnolo) in uno dei terribili campi di lavoro nella zona desertica meridionale dell’Algeria. Quando gli alleati sbarcano in Nord-Africa (sempre nel ’42) e liberano i deportati, Vuillermin si arruola nei Corps Francs d’Afrique (3 marzo 1943); dal 21 luglio successivo confluisce in Tunisia nelle Forces Françaises Libres (Armée Leclerc) con cui combatte fino a settembre del 1943, quand’è incorporato nella 2a Démi-Brigade, 13°Bataillon Mobile (della Légion Etrangère?). Inviato in Gran Bretagna con la sua unità  nel giugno 1944, partecipa allo sbarco in Normandia e poi alla Liberazione di Parigi. Promosso caporale il 1° luglio 1944, combatte ancora nella Bataille d’Alsace per la liberazione di Strasbourg (Bas-Rhin) e infine nella Campagne des Vosges (dov’è ferito in combattimento alla mano sinistra). In congedo definitivo dall’aprile del 1945, si è complessivamente meritato un riconoscimento di guerra americano (con diritto a portare il distintivo dell’US Army), ben otto citazioni al merito e la Croix de Guerre avec l’à‰toile de Bronze.Dopo la guerra vive a Parigi con la sua famiglia. Iscritto al PCF (Parti Communiste Français), è segretario di cellula, ed è fra i componenti del Conseil de l’Union Valdôtaine de Paris (ente mutualistico e società  degli emigrati, tuttora esistente), del Comité de Secours Valdôtain (ente che si è prodigato per gli aiuti post-bellici) e di altri enti e associazioni. Deceduto a Parigi, investito da un camion, il 5 febbraio del 1951.