Wührer Francesco di Francesco e Franceschini Luisa nato il 18 marzo 1896 a Innsbruck (Austria). Meccanico, comunista. Famigliarmente chiamato Nino, si trasferisce giovanissimo con i genitori e il fratello Eugenio detto Gino a Milano. Negli anni Venti lavora come operaio qualificato alle “Rubinetterie Riunite” di Milano; è sposato con Teresa Scotti ed è iscritto al Partito Comunista d’Italia. Svolge intensa attività politica che lo espone a ritorsioni e discriminazioni politiche e nel 1928 è licenziato dallo stabilimento presso cui lavora per motivi politici. Verificata l’assenza di libertà politica Francesco e la moglie Teresa decidono di espatriare e il 7 ottobre 1928, servendosi di un passaporto collettivo rilasciato dalla Questura di Milano per un viaggio turistico a Parigi, non rientrano in Italia. Trovano casa a Villejuif, cittadina della banlieue parigina al 47 Rue Émile Zola. Nella capitale francese si mette a disposizione del centro estero del PCd’I ed assume vari incarichi; poi, iscrittosi Partito Comunista Francese, è segretario degli emigrati italiani della zona sud di Parigi e successivamente segretario regionale dei Comitati del Fronte Unico degli emigrati. Il 5 febbraio del 1934 partecipa a una manifestazione di protesta contro la chiusura delle mense popolari ed in un confronto-scontro con il segretario del fascio e il viceconsole di Parigi, Francesco, con un gruppo di connazionali, si mostra deciso e accanito antifascista. Nello stesso anno si ha il suo inserimento in Rubrica di Frontiera per i provvedimenti di perquisizione e segnalazione. Nel 1935 incontra e conosce a Parigi il futuro combattente antifranchista di Spagna e futuro selezionatore di quadri comunisti Pietro Cesare Pavanin. Nell’ottobre-novembre del 1936 Francesco è in Spagna arruolato nel Battaglione Garibaldi come furiere. Nei primi giorni di gennaio del 1937 combatte a Mirabueno, passa poi con un incarico al Centro delle Brigate Internazionali di Albacete e ancora all’Artiglieria Internazionale commissario della Batteria “Baller”. Sul finire del 1937 Francesco dichiarato inabile al servizio militare per grave deficienza visiva, lascia la Spagna, ritorna in Francia, cambia domicilio e va ad abitare a Vitry-sur-Seine, nella regione parigina, al 38 di Sentier Fossè-aux-Fiens e torna a svolgere attività politica mettendosi a disposizione del Partito. Nel luglio del 1941 si rivolge al Consolato Italiano di Parigi per ottenere regolare passaporto, e, al rifiuto, rinuncia a rientrare in Italia e continua a vivere clandestinamente in Francia. Fino al luglio del 1943 continua ad operare con la Resistenza, fini a quando è arrestato dopo una perquisizione nel suo appartamento nel quale son rinvenuti volantini antifascisti bilingui. Viene incarcerato in una prigione gestita direttamente dai nazisti, che vogliono arrivare ad individuare la fonte originaria di quel materiale di propaganda. Rimane detenuto fino al marzo del 1944, quando riesce a evadere e a riprendere il suo posto nelle fila della Resistenza francese, con la quale combatte fino alla liberazione dell’agosto 1944.Il 6 dicembre 1945 ritorna a Milano. Nella seconda metà degli anni Cinquanta Francesco fa ripetute richieste per ottenere la pensione e le provvidenze previste in favore dei combattenti antifascisti, disposte dalla legge n°96 del 10.3.1955. Wührer muore a Milano il 26 maggio del 1978 ed è sepolto al cimitero di Musocco a Milano (Riparto 72/B manufatto 730).