Piccoli Gedeone di Emiliano nato il 18 dicembre 1905 a Vezzano (Tn). Minatore, comunista. Vista la difficoltà a trovare un lavoro ed esentato per motivi di famiglia dal servizio militare, nel 1924 emigra in Lussemburgo a 19 anni insieme al suo amico Salvatore Tozzi. Occupato nelle miniere esercita anche attività agonistica come ciclista. Poi passa in Francia dove dedica le sue energie alla propaganda politica con gli emigrati italiani. La polizia nel 1929 lo arresta ed espelle per cui ritorna in Lussemburgo, dove conosce Elio Sossi, in realtà Angelo Bizzari di Arezzo, con il quale condividerà tutta la sua avventura antifascista e di combattente in Spagna. Piccoli svolge la sua attività con grande zelo e successo ed il partito decide di farne un quadro politico. Nel 1931 è inviato a Mosca, assumendo il nome di Gino Tosi. Lavora in una fabbrica di trattori di Rostov e frequenta la scuola leninista di formazione politica. Entra allora a far parte del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, La sua condizione, per prudenza, non gli permette più di avere relazioni e di scrivere alla famiglia, che in ogni caso apprende la situazione quando al fratello Eustachio viene respinta la domanda di arruolamento nei Carabinieri per l’attività sovversiva di Gedeone. Dopo un anno di corso Piccoli si trasferisce a Rostov come tornitore in una fabbrica di macchine agricole, dove si distingue come un premiato stakanovista. Incontra la giovane Sciura, la sposa e poi nascerà il figlio Elio. Piccoli studia accanitamente il russo e si arruola nell’esercito sovietico da cui esce tenente comandante una sezione di carri armati. Nel 1936 scoppia la guerra in Spagna. L’URSS fra i sostegni militari invia al governo repubblicano anche formazioni di carri armati con istruttori (in realtà anche equipaggi) sovietici. Piccoli aveva già fatto domanda per essere inviato in Spagna come volontario. Nel 1937 gli viene trasmesso anche un caldo saluto di Palmiro Togliatti. Poi da Leningrado, a bordo della nave francese “Gran Bretagna”, parte con il suo amico e compagno Elio Sossi. Dopo alcuni contatti a Parigi, parte per la Spagna. Per traversare i Pirenei impiega quaranta ore a piedi. E’ subito arruolato come ufficiale di una squadra carrista firmata da cinque carri. Il battesimo di fuoco è alle porte di Saragozza. Nella battaglia di Teruel viene decorato con la Stella Rossa per il coraggio dimostrato. Infatti il 15 dicembre 1937, sotto la neve e con una temperatura sottozero, il suo reparto si trova senza viveri in quanto una bomba ha fatto saltare le cucine. Piccoli non esita, prende un camion e torna con i rifornimenti in mezzo a mille pericoli, le bombe dell’aviazione e l’artiglieria fascista. Poi Piccoli è aggregato alla Brigata Garibaldi. Ferito in combattimento, appena guarito combatte ancora, con l’amico Sossi, per proteggere l’esodo della popolazione civile verso la Francia. Uscito dalla Spagna e rinchiuso in campo di concentramento in Francia, riesce a ritornare in Urss nell'aprile del 1939, imbarcandosi sulla nave sovietica Smolin. Torna a Rostov dove riabbraccia la famiglia e conosce il figlio Elio, tornando a fare l’operaio. All'invasione dell'Unione Sovietica si arruola nell'Armata Rossa e cade, nel 1941, combattendo contro i nazisti sul fronte Sud.

Annotazioni: Scheda compilata sulla base del Profilo Biografico redatto da Sandro Schmid per il seguente volume: Schmid S., Antifascisti trentini nella Guerra di Spagna, Edizioni Osiride, Rovereto 2018, ISBN 978-88-7498-286-8