Pezzelato Pietro, nato il 3 agosto 1903 a Valdagno (Vicenza). Operaio. Antifascista attivo, emigra in Francia in data ignota stabilendosi a Nancy (Meurthe-te-Moselle) al numero 5 di Rue Coulet. Esercita attiva propaganda antifascista sulla comunità degli emigrati italiani e viene quindi espulso dalla autorità, senza però lasciare la Francia. Nell'ottobre del 1936. Si porta in Spagna ed è assegnato al battaglione Garibaldi, 3. Compagnia. Combatte a Cerro Rojo e Casa de Campo. Cade a Pozuelo de Alarcòn, il primo dicembre 1936 colpito da una pallottola alla testa. mentre tenta con Marcello Rossi, Enrico Egiziani e Giulio Perini che cadono con lui, di recuperare il corpo di Mario Pezzali e spingerlo nelle linee repubblicane. Risulta tra i seppelliti al cimitero elle Brigate Internazionali di Fuencarral (Madrid). Il 30 settembre 1937 viene pubblicato sul numero 14 del giornale "Il Garibaldino" della Brigata Garibaldi un suo necrologio a firma del commilitone Giacomo Calandrone con lo pseudonimo Canapino: “Piero: come lo chiamavano gli amici, i compagni di Tolone, di Nlzza, di Marsiglia, di Lunel... e di tutti i paesi della Francia Meridionale. La polizia francese si era particolarmente accanita contro Pizzolato. Gli scagnozzi di Laval e di Doumergue lo arrestavano, lo perseguitavano, l’espellevano, ovunque andasse. Erano i tempi del colpetto di Piazza della Concordia, degli scandali a catena, dei “decrets lois”, delle manifestazioni per le strade, per impedire le conferenze del puritano Henriot, dell’onesto Tattinger e di consimili moralisti, innovatori, salvatori della Francia ammalata per colpa della franco-massoneria, dell’occhio di Mosca ecc ecc. Pizzolato, il nostro Piero, era sempre In primissima fila, nella lotta contro il fascismo. Il “sale etranger’’ si batteva a fianco degli operai francesi, per impedire alla peste fascista, al mille e mille "unti*' dalla generosità di Roma e di Berllno, alle legioni di assassini in potenza e di ladri effettivi di impossessarsi del potere. Gli scagnozzi della “Police d'Etat, della Suretè”, arrestavano il “sale etranger’’, lo picchiavano a sangue, lo passavano “a tabac” l’imprigionavano, l'espellevano. Per Piero, l’espulsione significava trasferirsi in una città poco lontana e ricominciare. Per anni e anni, conobbe la vita durissima dell’immigrato politico, perseguitato dalla polizia. Cambiò residenza, professione, nome, amici e compagni di lotta innumerevoli volte. Conobbe la miseria, la fame e le delizie delle lunghissime notti invernali passate all’aperto, o in un “abri” qualunque: in un cantiere, in un portone, sotto un ponte. “Globe trotter” dell’ldea, per grazia della democrazia di Laval e di Doumergue e per volontà dei piccoli scagnozzi della polizia francese, Piero percorse ad uno ad uno tutti i paesi, tutte le città del Sud-Francia. Il movimento insurrezionale spagnolo scoppiò mentre Pizzolato si trovava a Montpellier. Fu uno dei primi a varcare la frontiera, per trasformarsi in Soldato della Libertà, fu uno dei primi a versare tutto il suo sangue generoso per la Causa della Libertà. Ferito leggermente, volle restare In trincea. Erano i tempi duri della pressione fascista su Madrid, l'epoca dei combattimenti di Casa del Campo Città Universitaria, Pozuelo di Alarcòn. “Combattere, combattere, combattere! Per arrestare i] fascismo. Per scavare la sua fossa. Per lalibertà del mondo’’-rispondeva Piero-, ostinato a non abbandonare la lotta, a tutti coloro che gli consigliavano di curarsi. La palla nemica lo fulminò attraversandogli il cervello, a Pozuelo de Alarcon. II fascismo lo espelleva ancora una volta L’espelleva dalla vita. Ma I'eterno espulso vivrà, nei cuori e nel ricordo di tutti i rivoluzionari.” Tale versione è confermata anche sul libro “Garibaldini in Ispagna”, pubblicato nel 1937 dal Commissariato delle Brigate. Secondo altra fonte invece sopravvive fino al ritiro dei volontari internazionali e passa in Francia nell'ottobre del 1938. Rientra poi a Valdagno nel 1948 per sposarsi, ripartendo successivamente per la Francia. Muore a Sossano (Vicenza) il 20 settembre 1971.