Saudatto Ilario, di Charles Felix e Josephine Sarteur, nato il 10 gennaio 1906 a Nus (Aosta). Antifascista. Fumista e operaio nell’emigrazione. Giovane antifascista, espatria legalmente in Francia per motivi di lavoro, quasi certamente tra il 1924 e il 1925. Chiamato alle armi nel corso del 1927, è dichiarato rivedibile e successivamente ammesso alla dispensa provvisoria dal servizio perché residente all’estero. (1) Dopo un breve periodo passato a La Courneuve (Seine, oggi Seine-Saint-Denis), in cui lavora come fumista, finisce per stabilirsi ad Aubervilliers, nello stesso dipartimento. Occupato come operaio, il 1. febbraio 1930 sposa la cittadina francese Lea Marceline Noelle Guilcher. Non abbiamo notizie sugli anni successivi fino all'autunno del 1936 quando, iniziata la guerra civile nella Spagna repubblicana, Saudatto parte volontario per andarvi a combattere. Transitato con certezza ad Albacete (Murcia), base organizzativo-logistica e sede dei comandi delle Brigate Internazionali, alla fine di ottobre viene arruolato nel Battaglione Garibaldi, le cui Compagnie sono in fase di formazione e addestramento in alcune località  della Murcia prossime ad Albacete. Trasferito d'urgenza con il battaglione a Madrid sotto assedio, si può presumere abbia preso parte a tutti i combattimenti per la difesa della capitale, dal battesimo del fuoco al Cerro de los Angeles (13 novembre del 1936) fino alle battaglie del Jarama e di Guadalajara (rispettivamente nel febbraio e nel marzo del 1937). Un paio di mesi dopo, a fine aprile dello stesso anno, fa parte del 3. Battaglione della XII Brigata Internazionale Garibaldi, con cui partecipa alla presuntuosa e fallita offensiva (2) su Huesca (Aragon (12-20 giugno 1937). Il mese successivo è impegnato nell'importante offensiva repubblicana a Ovest di Madrid, la battaglia di Brunete o del Guadarrama): dopo un inizio positivo degli attacchi, in cui le Brigate Internazionali guadagnano terreno, il contrattacco franchista è veemente, facilitato dalla notevole superiorità  negli armamenti (aerei e artiglierierie). Nel corso della controffensiva nemica, Saudatto cade in combattimento a Villanueva del Pardillo il 13 luglio del 1937.


(1) Il 31 dicembre 1938, un anno e mezzo dopo la sua morte in combattimento, le autorità  militari italiane lo dichiarano dispensato definitivamente dal compiere la ferma per aver compiuto il 32° anno di età .

(2) Condotta in modo supponente e dichiaratamente polemico verso le colonne miliziane anarchiche che -male armate e peggio sostenute- avevano tenuto fin dall’inizio i fronti aragonesi (secondo le Brigate Internazionali, in modo discutibile, discontinuo e attendista), fu nei fatti un modo sprezzante per dire agli anarchici: siamo venuti ad insegnarvi come si fa la guerra. Huesca non cadde, anzi, rimase saldamente in mano ai franchisti fino alla fine della guerra. I volontari internazionali e in particolare la Garibaldi, nella circostanza mal guidati, dovettero ritirarsi umiliati e con pesantissime perdite.