Perin Severino di Giovanni e Pacor Maria, nato il 6 agosto 1903 a Monfalcone (Gorizia). Di famiglia socialista e antifascista, lavora come carpentiere in ferro presso i cantieri navali di Monfalcone. Nel 1930, di fronte alle repressioni fasciste, attende lungamente e invano i documenti per l’espatrio. Stanco di aspettare emigra allora clandestinamente portandosi in Francia, a Parigi, dove era già emigrato il fratello Guerrino l'anno precedente. Un terzo fratello, Agostino, li raggiungerà nel '30. Si stabilisce nella «cintura» parigina, a Villejuif, dove frequenta gli ambienti della emigrazione antifascista italiana e giuliana. Dopo lo scoppio della guerra civile decide di andare in Spagna all’insaputa dei suoi parenti ed eccezione del fratello Guerrino. Arruolato nelle Brigate Internazionali nel novembre del '36, è assegnato al 9. Battaglione della XIV Brigata Internazionale. Dalla fine di dicembre prende parte alle tragiche vicende del Battaglione nei sanguinosi combattimenti sul fronte di Cordoba, al Monte Telegrafico, Lopera, Villa del Rio. In gennaio del '37 rientra sul fronte di Madrid ed è assegnato al Battaglione Garibaldi. Combatte sul fronte del Jarama ad Arganda in febbraio, Guadalajara in marzo e sui fronti di Morata e Casa de Campo in aprile. Alla formazione della Brigata Garibaldi è assegnato alla sezione telefonisti; nominato sergente. Combatte su tutti i fronti garibaldini, a Huesca, Brunete e zona di Saragozza nel '37, in Estremadura, a Caspe e sull'Ebro nel '38. Esce dalla Spagna nel febbraio del '39, con i resti delle Brigate Internazionali. È internato nei campi di Saint Cyprien e Gurs. Poi è assegnato alle compagnie di lavoro per stranieri, che lavorano a costruzioni belliche per l’esercito francese in Francia e per un periodo in Germania. Rimpatriato nel luglio del '43, è incarcerato a Trieste. Evaso dal l'8 settembre grazie ad un intervento dei partigiani, raggiunge Monfalcone. Qui si ferma fino alla Liberazione riprendendo il lavoro ai cantieri dove collabora con la Resistenza. Nel dopoguerra si ferma a Monfalcone, attivo con il Partito Socialista. Muore a Monfalcone il 9 marzo 1953.