Pellanda Antonio di Dionisio e Trotter Melania nato il 7 novembre 1901 a Monza (Milano, oggi Monza-Brianza). Cappellaio, socialista. La sua istruzione si ferma alla licenza elementare. Dal 1919 al 1936 per il suo carattere turbolento si rende colpevole di reati contro il patrimonio e anche contro la persona. Nel 1920-1921 presta il servizio militare nel 49° Reggimento di Fanteria “Parma”, di stanza nella città di Mantova. Negli anni Venti si unisce in matrimonio con Orsola Beretta con la quale vive a Milano fino al 1935, anno in cui espatria clandestinamente in Francia e poi in Belgio dove esercita la professione di barbiere con il nome Pellandini. Nel frattempo in Italia la polizia politica fascista inserisce le sue generalità in Rubrica di Frontiera per il provvedimento di arresto. Nel dicembre del 1936 Antonio è in Spagna, arruolato nelle Brigate Internazionali inserito nella costituenda Compagnia italiana del Battaglione “Dimitrov” della XV Brigata Internazionale, con la quale nel febbraio 1937 partecipa alla battaglia del Jarama nel settore di Morata de Tajuña. Il primo maggio 1937 si costituisce la XII Brigata Internazionale “Garibaldi”, nella quale confluiscono i superstiti della Compagnia italiana del “Dimitrov” reduci della battaglia del febbraio: tra di loro è Pellanda, che è inquadrato nel 3° Battaglione. Nel giugno del 1937 dopo essersi impadronito di denaro dalla cassa ufficiali, si allontana dal fronte impadronendosi dell’automobile riservata al Comando della sua unità militare, che rivende a Barcellona. Lì si rivolge alla LIDU (Lega Internazionale per i Diritti dell'Uomo) nella persona di Maria Giaele Franchini, vedova Angeloni, che è presidente della locale Sezione, e, grazie al suo aiuto, riesce a varcare la frontiera e raggiungere Parigi. A seguito di un suo ripensamento Antonio decide di tornare in Spagna e il 17 febbraio del 1938 è di nuovo ad Albacete. Considerate le sue condizioni fisiche è inviato al Cento di recupero di Benissa (Alicante) località marittima del Levante, ma nel maggio 1938 è trasferito all’ospedale di S'Agaro dove è operato di ulcera gastrica. Non riesce a riprendersi completamente, non rientra più in Brigata e nel dicembre del 1938 rientra in Francia con un convoglio sanitario. In seguito passa in Belgio raggiunge Bruxelles, ma il 17 dicembre dello stesso anno è arrestato e dopo pochi giorni respinto in Lussemburgo come indesiderabile. Ritorna clandestinamente a Bruxelles, riprende la sua attività di barbiere e, contemporaneamente milita nella locale sezione socialista protetto dal parlamentare Rollin dello stesso partito. Il 7 novembre del 1976 il Consiglio Regionale Lombardo insignisce Antonio Pellanda di Medaglia d’Oro alla memoria, attribuita in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola.