Peano Giuseppe di Tommaso e Bertolotto Luigia, nato a Torino il 31 luglio 1909, antifascista. Di professione meccanico, poi anche falegname nell’emigrazione. Il 19 giugno del 1932 sposa a Torino Annetta Paola Portigliatti, nata a Giaveno (provincia di Torino, in Val Sangone) il 14 giugno del 1913. Tempo dopo la coppia si stabilisce al 37 di via San Secondo con la madre di lei e con il figlioletto Luigi, nato nel corso del 1934. Peano lascia la famiglia (abbandona il tetto coniugale, secondo la polizia del regime) per espatriare legalmente in Francia, munito di un passaporto valido rilasciato dalla Regia prefettura di Torino. Giunge in Spagna il 22 novembre 1936 e, giunto ad Albacete (Murcia), sede dei Comandi e del Commissariato delle Brigate Internazionali, diventa autista in una unità imprecisata delle stesse (potrebbe trattarsi della 13. Brigata Dombrowski). E’possibile però, anzi é probabile, che Peano possa essere arrivato in Spagna nell’autunno del ’36. Lo dimostrerebbe la fotografia scattata in Spagna, con tutta probabilità ad Albacete, che in data non nota ritrae tre volontari piemontesi, da sinistra verso destra il cuneese Carlo Fontana (Grinzane Cavour) e i due torinesi Giuseppe Peano al centro e Michele Berra, all’altra estremità. Fontana, ferito in combattimento sul fronte di Grue de Bassingranada (Andalusia) nel febbraio del 1937, muore in un ospedale andaluso qualche mese dopo. Berra su quel fronte ha combattuto (sua tra l’altro la testimonianza più precisa su Fontana ferito in combattimento). Peano invece non risulta aver mai combattuto su un fronte meridionale, cosa che, se fosse giunto in Spagna nel corso del 1937 (anche all’inizio), gli avrebbe reso impossibile essere fotografato con gli altri due. L’immagine sembra risalire proprio all’inizio del 1937. Aggregato al 4. Gruppo di Artiglieria Internazionale nell’ultima fase della guerra combatte sul fronte del Levante. Peano, che nel frattempo è stato iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto, ma anche nel Bollettino dei Ricercati (Supplemento sovversivi-schedina n. 0257). Dopo il ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, è avviato al campo di smobilitazione di Puebla Larga (Valencia). Da qui raggiunge per nave gli altri volontari italiani che si trovano nel campo di Torellò in Catalogna. Rientra in Francia al tempo della “Retirada”, nel febbraio del 1939. Viene internato nel campo di Gurs, più esattamente al Camp d’Acceuil, Ilot “B, Groupe italien, (Gurs-Basses-Pyrénées). Dal campo, dove passa il tempo istruendosi e cercando di apprendere l’inglese e il tedesco, il 25 dicembre 1939 scrive una lunga lettera alla moglie, missiva al tempo stesso accorata e confusa in cui si scusa per l’abbandono di tre anni prima, dichiara il suo immutato amore e sollecita, speranzoso ma non troppo, quello di lei. La missiva, prudenzialmente indirizzata a certa Vittoria Teodoro (presso Mulazzi, via Lucio Bazzani 30 – Torino), é ugualmente intercettata dalla censura e non si sa se abbia avuto seguito. Peano lascia Gurs precettato nella 253. Compagnie de Travailleurs Etrangers, che all’inizio del 1940 viene destinata al Nord (Pas-de-Calais) per lavori di fortificazione alla frontiera. Colto dalla disfatta transalpina di giugno, riesce ad evitare la cattura ed a rifugiarsi in Belgio. L’8 di giugno si presenta al Regio consolato italiano di Bruxelles per chiedere di essere rimpatriato. E’ privo di passaporto, sequestratogli dalle autorità francesi ma riesce ad ottenere quantomeno un foglio di via per il rientro in Italia via Germania e Brennero. Tuttavia non sembra ne abbia fatto uso: mesi dopo, nel gennaio 1941, è ancora nella capitale belga, al n.1 di rue des Bassins. Per vivere fa il falegname, e non sembra più aver fretta di ricongiungersi con la famiglia: forse non aveva ricevuto notizie molto rassicuranti ed amorose da Torino cosicché cambia destinazione. Qualche tempo dopo, infatti, riesce a trovare un imbarco il Sud America, e parte per andarsi a stabilire a Porto Alegre nello stato brasiliano del Rio Grande do Sur. È probabile che nel frattempo si sia rifatto una nuova famiglia, forse anche una nuova professione. In tutti i casi l’ex brigatista Peano muore a Porto Alegre (Brasile) l’11 aprile del 1977.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fodo Archivio Aicvas), Archivio Istituto Storico Regionale “Parri” – Bologna, Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 3797, fascicolo 140255), Archivio dello Stato Civile del Comune di Torino, Archivio Comune di Grinzane Cavour. Archivio Andrea Andrico – Borgo San Giacomo (BS)