Passeri Giovanni Bruno di Giuseppe e Ronda Cecilia, nato il 17 maggio 1911 a Casalmaggiore (Cremona), quarto di otto fratelli. Il padre è un messo comunale di fede socialista a cui viene ordinato dal Podestà di iscriversi al Partito Fascista se vuole continuare a lavorare nell’amministrazione pubblica. Avendo rifiutato l’imposizione e certo della perdita del lavoro in un momento di sconforto per il futuro della moglie e dei figli si toglie la vita nel 1927. A questo punto per far fronte alle proprie gravose responsabilità Giovanni Bruno Passeri tenta di trovare un lavoro, ma come figlio di un sovversivo nessuno lo assume, per cui nel 1929 si arruola volontario nella Regia Marina. Nel 1935 viene richiamato alle armi ed imbarcato sulla nave "Urania" in servizio sulla linea Napoli-Asmata, ma dopo due mesi viene collocato in congedo. Nel settembre 1936 dopo sette anni di servizio in Marina, rientra nel paese natale a seguito della promessa del Podestà di un impiego pubblico. Al suo arrivo scopre che i posti disponibili sono già stati assegnati ai reduci della guerra italo-etiopica, per cui Passeri si convince che non vi è futuro per lui in Italia. Decide allora di partire per combattere in Spagna dover a luglio del 1936 è scoppiata la guerra civile e a metà del mese di ottobre si allontana da Casalmaggiore in bicicletta assieme al compagno Bruno Mori, che cadrà in seguito in Spagna. Due giorni dopo attraversano clandestinamente la frontiera con la Francia in prossimità di Ventimiglia dirigendosi successivamente a Mentone. Lì i due clandestini ottengono l’aiuto del Soccorso Rosso che saputa la decisione di arruolarsi per combattere con la repubblica spagnola, li avvia a Marsiglia dove vengono imbarcati su una nave con alcune centinaia di volontari approdando il 26 ottobre a Valencia. Trasferito ad Albacete, base delle Brigate Internazionali, Passeri viene arruolato nel battaglione Garibaldi il 26 ottobre 1936. IIn Italia viene iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per l'arresto. Combatte a Cerro de los Angeles (allora Cerro Rojo), Mirabueno, Arganda e Guadalajara, ed infine viene ferito leggermente a Villanueva del Pardillo. In quel periodo riceve per meriti speciali la nomina a tenente. Su sua richiesta nell'aprile 1937 si trasferisce alla 77. brigata spagnola comandata da Cipriano Mera, 3. Battaglione Spartacus, 3. compagnia. Nell’ agosto del 1937 viene ferito questa volta seriamente in un attacco al monte Pingarròn e dopo la convalescenza viene assegnato al fronte di Aranjuez dove trascorre l’inverno 1937/1938. A fronte delle notizie dell’avanzata franchista nella primavera 1938 Passeri chiede di essere riammesso nella Brigata Garibaldi della 12. Brigata Internazionale, partecipando al comando di un reparto di zappatori alla difficile ritirata in Aragona fino alla stabilizzazione del fronte sulla riva sinistra dell’Ebro. In seguito Passeri partecipa col suo reparto all’ultima offensiva repubblicana, la battaglia dell’Ebro, fino alla decisione del governo repubblicano del ritiro dei volontari internazionali. Smobilitato a Torellò in Catalogna, esce dalla Spagna nel febbraio 1939 attraverso il confine di La Junquera ed è internato in Francia nel campo di St. Cyprièn sur Mer privo di qualsiasi riparo. Successivamente viene trasferito al campo di Gurs nei Pirenei Orientali. Da Gurs viene obbligato ad incorporarsi nelle CTE (Compagnie di Lavoratori Stranieri) e trasferito a Compiegne dove scava trincee in vista dell’attesa offensiva tedesca. Allontanatosi dalla Compagnia di Lavoro, apprende che la guerra con la Germania è scoppiata e malgrado tenti di fuggire a Sud viene catturato dai tedeschi. Interrogato sostiene di essere un lavoratore libero italiano, celando l’esperienza nella guerra spagnola. Un sottufficiale altoatesino lo aiuta ad evadere e si stabilisce in Belgio. Da lì il 5 settembre 1940 fa pervenire una lettera al consolato italiano a Bruxelles, dichiarando di volere rientare in Italia, ammettendo i propri errori. La richiesta non ha seguito e nel 1941 Passeri ritornato in Francia, si unisce alle forze della Resistenza effettuando sabotaggi nella zona Nord-Est del paese. La liberazione di Parigi lo coglie in Piccardia dove incontra le truppe alleate e decide di aggregarsi alla Brigata belga Piron. L’8 settembre 1944 raggiunge Bruxelles stabilendosi in Belgio alla fine della guerra. Nel 1951 rientra in Italia, ma non trovando lavoro, ritorna ancora in Belgio stabilendosi a Grimbergen, vicino Bruxelles. Il 7 novembre del 1976 il Consiglio Regionale Lombardo insignisce Giovanni Passeri di Medaglia d’Oro, attribuita in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola.

Annotazioni: Scheda biografica aggiornata sulla base della autobiografia di Giovanni Bruno Passeri Memorie di un garibaldino dattiloscritto nel 1982 e presente nella biblioteca AICVAS.